Manager: Della Valle critica Moretti e si aumenta lo stipendio a 1,84 mln di euro

Diego Della Valle

 

23 mar. – – Sale a 1,84 milioni lo stipendio che Diego Della Valle ha incassato nel 2013 dalla ‘sua’ Tod’s. Un compenso composto quasi per intero dalla componente fissa (novemila euro sono riconducibili alla partecipazione ai comitati), dal momento che il gruppo precisa nella relazione sulla remunerazione “che la componente variabile prevista per l’esercizio 2013 non e’ stata assegnata”.

Un anno prima il patron del gruppo, che ricopre le cariche di presidente e amministratore delegato e detiene il 56% circa del capitale, aveva ricevuto 1,5 milioni di euro (sempre senza bonus), mentre nel 2011 lo stipendio era lievitato a 2,3 milioni. Ai tempi, pero’, la remunerazione di Della Valle prevedeva una componente fissa di ‘soli’ 925 mila euro, vale a dire la meta’ di quanto previsto per l’ultimo esercizio; il resto era frutto di un bonus da 1,4 milioni. Tod’s ha chiuso il 2013 con l’utile netto in calo a 133 milioni di euro (dai 145 milioni del 2012) e ha confermato il dividendo di 2,7 euro per azione.

Nel 2013 e’ cresciuta anche la remunerazione di Andrea Della Valle, che ricopre la vicepresidenza e con il fratello condivide la carica di a.d. del gruppo di moda: e’ passato dal milione di euro del 2012 a 1,23 milioni del 2013. Nel 2011, aveva incassato un bonus da 933 mila euro da sommare a 625,5 mila euro di componente fissa. Nel complesso, ai 12 componenti del consiglio di amministrazione di Tod’s – tra cui figurano tra l’altro Luca Cordero di Montezemolo, Pierfrancesco Saviotti del Banco Popolare e Luigi Abete – sono andati circa 5 milioni di euro, una cifra pressoche’ stabile rispetto all’anno precedente. (AGI) .

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“Se vogliamo davvero cambiare l’Italia e riportare al centro dell’attenzione gli interessi ed i bisogni dei cittadini e non quelli delle vecchie corporazioni, gente come Moretti deve essere mandata a casa subito e con determinazione”. Cosi’ il patron di Tod’s Diego Della Valle interviene nella polemica dopo le affermazioni dell’ad di Fs Moretti secondo cui un taglio agli stipendi dei manager li invoglierebbe ad andare all’estero.

“Se Moretti avesse il coraggio e la dignita’ di andarsene, troverebbe milioni di Italiani pronti ad accompagnarlo a casa: sono tutti i viaggiatori costretti a viaggiare con tanti disagi sui treni delle ferrovie Italiane, costretti a subire ritardi ingiustificati, a viaggiare su treni vecchi, ad usare stazioni decrepite e poco sicure, senza nessun rispetto per la loro dignita’. Spetta a loro, infatti, il diritto di giudicare come le Ferrovie dello Stato sono gestite” afferma Della Valle proseguendo: “E’ ora di alzare il velo sulle Ferrovie dello Stato e su Moretti, per capire perche’ la politica e’ succube di questo signore. Bisogna fare chiarezza su tutti i rapporti che intercorrono fra le Ferrovie, Moretti e i politici che,tranne qualche rara eccezione, sono completamente appiattiti su di lui, permettendogli di fare tutto quello che vuole”.

“Se vogliamo davvero cambiare l’Italia e riportare al centro dell’attenzione gli interessi ed i bisogni dei cittadini e non quelli delle vecchie corporazioni, gente come Moretti deve essere mandata a casa subito e con determinazione.
Con chiarezza ed onesta’, va fatto sapere ai cittadini quanto costa loro mantenere una societa’ come le Ferrovie dello Stato e se e’ giusto pagare a Moretti lo stipendio che percepisce, a fronte dei servizi che fornisce a chi viaggia” conclude l’imprenditore. (AGI) .