20 mar – Tutti bravi, tutti premiati e la spesa aumenta. Ci fu già una turbolenza di polemiche due anni fa per i benefit a pioggia e al massimo livello erogati ai dirigenti dalla Regione Emilia Romagna. Todos caballeros, come disse Carlo V.
Cos’è cambiato dopo le critiche e le promesse di rivedere il meccanismo? Più o meno nulla.Tutti promossi e sempre a pieni voti. I premi (relativi al rendimento 2012) restano diffusi e, nonostante alla macchina della pubblica amministrazione si richieda maggiore sobrietà, quest’anno si spenderanno 600mila euro in più: da 2,6 milioni di euro a 3,2 milioni. Sul podio ci sono 184 dirigenti, l’ultima volta erano 160.
In futuro c’è la promessa di usare criteri più oggettivi, dicono in Regione, ma per ora nulla è cambiato: a sette dirigenti su dieci viene assegnata la valutazione massima. E il conto finale è più salato.
Tutto formalmente corretto, ma i dubbi restano e la percezione è che il concetto di merito sia annullato per favorire una operazione che è sostanzialmente un’integrazione dello stipendio. Almeno si abbia il coraggio di dichiararlo e fine dei giochi.
I premiati sono tutti manager che, evidentemente, fanno bene il loro mestiere, ovvio. E’ il meccanismo che continua a lasciare perplessi. Il metodo di giudizio, pur con qualche innovazione, sostanzialmente rimane a cascata: il più alto in grado valuta chi è sotto di lui. Una catena di S. Antonio che non convince fino in fondo.
E sapete a quanto ammontano i premi? I più frequenti vanno da 15 a 20mila euro. In un’azienda privata per portarsi a casa un benefit del genere bisogna come minimo aver fatto schizzare verso l’alto il fatturato con percentuali record. Negli uffici dei promossi, secondo la Regione, tutto evidentemente ha funzionato meglio, con risultati ottimi e produttività sempre massima. Sarà vero, ma c’è qualcosa che non quadra.
di Beppe Boni – restodelcarlino