Bologna: Adesca sordomuta su Internet e la costringe a prostituirsi

BOLOGNA 6 DIC –  Ha conosciuto in chat una ragazza sordomuta come lui e, dopo averla convinta a trasferirsi a Bologna con la promessa di vivere insieme, l’ha costretta a prostituirsi, intascando metà dei guadagni.

La triste vicenda di sfruttamento è stata scoperta dai carabinieri del capoluogo emiliano, che hanno arrestato un bolognese di 21 anni. Il giovane, operaio e incensurato, è finito ai domiciliari, con un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm Lorenzo Gestri e firmata dal Gip Letizio Magliaro, per induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, con le aggravanti dell’inganno, della minaccia e della violenza.

Le indagini sono cominciate lo scorso maggio quando la giovane, una ventiduenne nata a Trento e residente nel Vicentino, su consiglio di un amico e con l’aiuto di un interprete del linguaggio dei segni, si è rivolta ai carabinieri per denunciare quello che subiva da qualche mese. A metà febbraio aveva accettato di trasferirsi a Bologna, nonostante il parere contrario dei genitori, per convivere con il ragazzo che aveva conosciuto qualche tempo prima su un social network. Lui le aveva promesso che le avrebbe trovato un lavoro, ma la realtà è stata ben diversa. L’ha infatti subito avviata alla prostituzione: ogni sera la portava nella zona fra via Roma e via Firenze, nella periferia, e, in tarda notte, la riportava a casa. Si faceva consegnare metà dei guadagni, fra i 300 e i 500 euro al giorno, come ‘giusto compensò per contribuire al pagamento dell’affitto dell’appartamento di via Dagnini, dove i due abitavano, e delle varie utenze domestiche.

In più di un’occasione poi l’avrebbe minacciata e picchiata, dopo che lei gli aveva detto che voleva smettere, approfittando anche della soggezione derivante dalle sue condizioni. A convincerla a fare denuncia è stato un amico, anche lui sordomuto, che ha confermato ai carabinieri le parole della giovane, raccontando di avere anche assistito a litigi durante i quali il ragazzo aveva cercato di convincerla a continuare l’attività di prostituzione.

Lo sfruttatore è stato sottoposto alla misura cautelare nell’abitazione del fratello. La ragazza, che ha deciso di non tornare per il momento a Vicenza a causa degli screzi con la famiglia, si è trasferita a casa di un altro conoscente.