FIRENZE, 6 MAR – “Da bambina credevo, e lo credevano tutti, che Rodolfo Fiesoli, il ‘profeta’, avesse il potere di leggere nella mente degli altri, lo temevamo anche per questo al Forteto”, poi “entrata nell’adolescenza”, arrivarono dagli adulti del Forteto le pressioni sulla sua vita sessuale. Così una teste al processo sulla comunità del Forteto.
“Io – ha raccontato – sono stata spesso in punizione perché secondo lui avrei dovuto spiegare agli adulti le mie fantasie sessuali, anche se non le avevo”.