3 mar – “Il sostegno dell’Unione europea al nuovo corso dell’Ucraina ha pesanti effetti economici come dimostra l’embargo posto dalla Russia all’importazione di maiali, carne di maiale, salumi e prosciutti proveniente da tutti i Paesi dell’Unione europea”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che non ci sono solo i problemi relativi al transito sul territorio ucraino del gas russo destinato all’Europa.
“La Russia – denuncia la Coldiretti – ha infatti chiuso per ritorsione le frontiere a tutto l’export europeo di maiali, carni di maiale e trasformati in violazione delle regole sugli scambi alla Wto di cui è membro dal 2012 prendendo a pretesto la scoperta, a fine gennaio, di casi di peste suina africana in alcuni cinghiali in Lituania e Polonia, in zone di frontiera con la Bielorussia. Gli scambi tra Unione europea e Russia riguardano 3,11 milioni di tonnellate di prodotti“.
“Per l’Italia, oltre al danno diretto dovuto alle mancate esportazioni, si sta verificato un danno indiretto perché i maiali tedeschi che normalmente vengono spediti in Russia ora arrivano in Italia con danni per gli allevatori ma anche per i consumatori perché carne e derivati del maiale vengono spesso spacciati come Made in Italy perché – conclude la Coldiretti – non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta”.