21 febbr – Premettendo che “anche solo per il semplice fatto di essere parlamentari si diventa collettori di ogni sorta di informazioni e confidenze, a cui da semplici cittadini non si potrebbe accedere. Un apriscatole automatico, insomma”, il Movimento 5 stelle riferisce che “un cittadino/parlamentare del M5S ha avuto, qualche mese fa, l’occasione di conversare con un alto dirigente di un’importante banca italiana.
Con un sorriso, il dirigente gli ha confidato il seguente episodio: ‘Sa, onorevole, nell’ormai lontano 2003 ho ricevuto nel mio ufficio il Presidente Massimo D’Alema. Era accompagnato da due giovanissimi esponenti del suo partito, che mi presentò tessendone le lodi politiche e concludendo: ‘Dottore, questi due giovani un giorno saranno Primo Ministro’. Uno dei due giovani era Matteo Renzi. Non era ancora neppure diventato Presidente della Provincia, aveva appena 28 anni, e già veniva accompagnato in giro per le banche da Massimo D’Alema che lo presentava come futuro premier.
Un tempo i giovani promettenti venivano portati ai congressi, su un palco per un comizio, o magari al tavolo di una trattativa politica. Oggi no. Oggi i primi ministri nascono in banca, dove fanno passerella già 11 anni prima”. (Fonti: ovviamente, il M5S conosce i nomi della banca e dei protagonisti coinvolti). OPI