17 febbr – Il ministero della Difesa ha speso 46,4 milioni di euro in progetti di sostegno alla popolazione afgana, tra il 2005 e il 2013, attraverso il Prt (Provincial Recostruction Team) di Herat. Ammontano a 42,4 milioni i fondi spesi fino al 2012, a cui si aggiungono quelli a bilancio per il 2013, pari ad altri 4 milioni.
A fare la parte del leone i progetti educativi e quelli sanitari. In educazione la Difesa ha investito 11 milioni di euro, realizzando un centinaio di scuole in tutta l’area. Oggi le scuole realizzate dall’Italia rappresentano il 10% di tutte quelle presenti nella provincia di Herat.
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In materia di sanità la spesa è stata di 6 milioni di euro. Una quarantina gli ambulatori realizzati, che rappresentano un quarto di quelli in funzione nell’area. Tra i progetti di eccellenza, anche un ospedale pediatrico e uno per la cura delle tossicodipendenze, inaugurato il 23 dicembre scorso.
Altri sei milioni e 200mila euro sono stati spesi per strade e trasporti. Ma progetti sono stati realizzati anche in agricoltura, sicurezza, energia, tra i quali alcuni per favorire la produzione di zafferano e scoraggiare quella di oppio.
Ora si stanno portando a termine gli ultimi progetti, quelli avviati nel 2013. Sono 35 in tutto: 14 sono già conclusi quasi altrettanti sono in via di conclusione, ne restano un’altra decina da portare a termine.
In questi nove anni di attività, “il Prt italiano si è distinto per la capacità di rispettare gli interessi locali“, sottolinea Vincenzo Grasso, comandante del Prt di Herat. “Siamo gli unici – aggiunge – a discutere con loro prima di effettuare un intervento. Ho sentito più volte il governatore della provincia richiamare gli americani a un maggiore rispetto, citando come esempio positivo il modello italiano.
Loro apprezzano la nostra trasparenza e il fatto che non abbiamo secondi fini”. tiscali