Pedopornografia: foto di abusi e torture scambiate in ‘darknet’, 10 arresti

pol-postale14 feb. – Per la prima volta in Italia la polizia postale delle comunicazioni, grazie alla stretta collaborazione con gli investigatori dell’Fbi americana, ha ‘smascherato’ pedofili che si scambiavano foto con violenze e atti sessuali su bambini e che si sentivano protetti dall’anonimato in rete poiche’ navigavano attraverso ‘darknet’, piattaforme che garantiscono l’intracciabilita’ dell’utente. Dieci le persone finite in manette del centro e del nord Italia con un’eta’ media di 45 anni.

Gli agenti sono riusciti, anche grazie al lavoro di investigatori che hanno lavorato sotto copertura, a individuare tre bambini di 5, 8 e 10 anni, tutti italiani, vittime degli abusi sessuali che erano stati fotografati. Il sistema utilizzato per navigare in maniera irrintracciabile e’ quella della piattaforma Tor, registrato negli Stati Uniti e che, attraverso codici, riesce a rendere anonimo l’utente tanto da essere quasi impossibile essere individuati.

“E’ la prima volta – ha detto Carlo Solimene, responsabile della divisione investigativa postale – che in Italia e’ stato acceso un faro sulle reti alternative che ti rendono anonimo e grazie alla collaborazione con l’Fbi, abbiamo aperto uno squarcio su una community di pedofili che dal Web in chiaro si era spostata al Web in scuro. Credevano di essere anonimi nella rete, ma cosi’ non e’ stato. Negli ultimi due anni abbiamo affinato le tecniche che ci hanno permesso di identificare questi personaggi che navigano in maniera anonima”.

L’indagine e’ stata coordinata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal sostituto Eugenio Albamonte della Procura di Roma. Sono state duecentomila le immagini di torture su bambini individuate, dieci tera-byte di materiale sequestrato e analizzato, diversi milioni di file sequestrati. I pedofili si ritenevano del tutto al sicuro grazie alla protezione della piattaforma che rende anonimi, ma il lavoro degli agenti della polizia sotto copertura ha permesso di trasformare cio’ che era anonimo nella rete in una traccia certa e valida dal punto di vista processuale.

Gli investigatori della polizia postale e delle comunicazioni ritengono che la pedopornografia on line si stia spostando sempre piu’ dai siti in chiaro a pagamento alle ‘dark room’ che garantiscono l’anonimato di navigazione.
Secondo la polizia postale, negli ultimi tre anni, i siti pedopornografici a pagamento, sono passati da un 46% all’attuale 14%. L’inchiesta che ha portato a dieci arresti in Italia e’ denominata ‘sleeping dogs’ ed ha permesso all’Fbi di arrestare negli Stati Uniti undici persone. agi