La Germania corrompeva funzionari greci per vendere miliardi di armi

L’abbondanza di capitali esteri che ha invaso la Grecia fin dall’introduzione dell’euro (si rimanda a Goofynomics per capirne la logica) ha coinciso con un flusso di corruzione altrettanto cospicuo. Il New York Times parla dei giri di tangenti per gli acquisti folli di armamenti prodotti all’estero, ed ha un pregio: ricordare che per tanti corrotti c’erano altrettanti corruttori, e che questi erano grandi imprese di altri paesi europei, in larga parte tedesche. Chiaro che poi, quando le cose volgono al peggio, la colpa si scarica tutta su chi è finito sotto la ruota.

Angela Merkel

13 febbr – “Atene — Quando Antonis Kantas, un deputato del Ministero della Difesa greco, nel 2001 si espresse contro l’acquisto di costosi carri armati prodotti in Germania, un rappresentante dell’impresa che produceva quei carri si fermò nel suo ufficio per lasciare un borsello sul divano. Conteneva 600mila euro, circa 814mila dollari. Anche altri produttori di armi desiderosi di concludere affari passarono di là, alcuni di essi gli esposero i dettagli del sistema bancario internazionale per poi pagarlo su dei conti all’estero.

A quel tempo il signor Kantas, un nerboruto ex ufficiale dell’esercito, non aveva nemmeno l’autorità per decidere granché autonomamente. Ma la corruzione era così dilagante nell’equivalente greco del Pentagono che anche un uomo in una posizione relativamente modesta, come egli ha recentemente testimoniato, è stato in grado di ammassare quasi 19 milioni di dollari in appena cinque anni di lavoro.

Ma ora che emergono i dettagli degli affari conclusi sottobanco, il signor Kantas sta anche alimentando un’indignazione su scala più ampia, in particolare verso la Germania, che ha tanto biasimato la Grecia per un pasticcio finanziario in cui è essa stessa implicata.

La testimonianza di Kantas, se è esatta, illustra il modo in cui i produttori di armi di Germania, Francia, Svezia e Russia distribuivano generosamente tangenti, spesso attraverso i loro rappresentanti greci, per vendere al governo greco degli armamenti che non poteva permettersi e che gli esperti sostengono fossero in molti casi sovraprezzo e scadenti.

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