12 febbr – L’Unione europea non prevede di proseguire il negoziato con la Svizzera sull’elettricità dopo i risultati del referendum che introduce un tetto al numero di immigrati nel Paese elvetico. Come ha spiegato la portavoce dell’esecutivo europeo, Pia Ahrenkilde, la decisione è stata presa “alla luce della nuova situazione che si è venuta a creare” dopo il voto sulla libera di circolazione che è “una potenziale violazione” degli accordi.
Dopo la sospensione di ieri delle trattative con l’UE per l’accordo sull’elettricità, il direttore dell’Ufficio federale svizzero dell’energia, Walter Steinmann, prevede difficoltà per le aziende elvetiche a cominciare dal prossimo anno. Il settore rischia di perdere la connessione al mercato unico, ha detto alla “Neue Zürcher Zeitung” di oggi e non esiste un piano B.
Che gli svizzeri possano fare quello che vogliono in casa loro è pacifico ma, non pensino di poter poi chiedere agli altri, la UE, di trattarla come se niente fosse. Io sono stato 10 anni in Svizzera a lavorare in una grossa azienda, nei reparti dove si lavorava il filo nailon c’erano il 95% di stranieri (non solo italiani), era evidente che se non c’erano gli stranieri potevano chiudere la fabbrica e, anche gli svizzeri, se ne tornavano a casa. Questa è la situazione della Svizzera, in poco tempo chiuderà!
Un ricatto in piena regola. La Ue sta mostrando il suo vero volto dittatoriale. Il nostro governo Letta cosa aspetta a fare sentire alla Svizzera la sua solidarietà promettendole il sostegno possibile? (stigmatizzando nel contempo pubblicamente, e con aggiunta interrogazione parlamentare alla Ue, il comportamento Ue? Ma ci vorrebbero davvero palle d’acciao, non chiacchiere).