Pakistan, padre di famiglia licenziato perché cristiano

10 FEBBR – Licenziato dal proprio posto di lavoro perché cristiano. Accade in Pakistan, nella citta di Gujrat (provincia del Punjab), dove Naveed Maqsood è in causa da oltre un anno per porre fine alle continue discriminazioni subite a causa del proprio capo, una donna musulmana, direttrice di un istituto scolastico governativo. L’uomo, 39 anni, è padre di tre figli piccoli ed era impiegato come autista.

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La vicenda è iniziata il 16 agosto del 2012 quando, grazie alle quote governative riservate alle minoranze, Naveed è stato assunto al Government Special Education Center Sara-e-Alamgeer di Gujrat. Nargis Parveen, direttrice dell’istituto, ha subito dimostrato di nutrire un rancore personale nei confronti del cristiano, e dal dicembre 2012 al settembre 2013 ha bloccato – in modo illegale – il suo stipendio.

L’uomo l’ha allora affrontata, chiedendole di lasciargli svolgere il suo lavoro in modo regolare, ma la direttrice ha spiegato che il posto a lui affidato era “destinato” a un suo conoscente e che lui “non le piaceva perché membro di una minoranza”. Non riuscendo a risolvere la controversia, Naveed ha chiesto e ottenuto di essere trasferito a Faisalabad, dove ha iniziato a lavorare per il National Special Education Center. Intanto, il governo ha sbloccato il salario a lui destinato, ma Nargis Parveen non ha mai trasmesso le buste paga all’uomo.

La National Commission for Justice and Peace (Ncjp) ha portato il caso davanti a un tribunale di Lahore, a nome di Naveed Maqsood. La corte ha inviato due mandati di comparizione alla direttrice, ma la donna non si è mai presentata. Nel gennaio 2014 Naveed è stato chiamato a testimoniare anche alla presenza delle autorità scolastiche: il risultato è stato il suo licenziamento in tronco.

Per Bunny Edward, avvocato e coordinatore del programma di assistenza legale dell’Ncjp, il Pakistan “sta diventando una società intollerante a grande velocità. Per quanto iguarda Naveed Maqsood, abbiamo presentato ricorso all’Alta corte di Lahore, per fargli riavere il posto di lavoro e gli stipendi arretrati”. ASIANEWS