4 febbr – Si riunirà domani alle 13,30 in sala Pannini a palazzo Madama il consiglio di presidenza del Senato. All’ordine del giorno c’è la decisione sulla possibile costituzione di parte civile della Camera alta nel procedimento penale in corso a Napoli a carico di Silvio Berlusconi e Valter Lavitola per la presunta compravendita di senatori nella XV legislatura.
Non ci sono precedenti né prassi su un caso del genere, dicono in ambienti vicini alla presidenza del Senato, e non è neppure certo che si arrivi a una votazione. Ma in quel caso se il presidente del Senato Pietro Grasso decidesse di partecipare alla votazione, il suo potrebbe essere il voto decisivo.
I componenti del consiglio di presidenza, infatti, sono 19. Cinque del Pd più Grasso, uno di Scelta civica, uno di Autonomie-Psi, uno Sel-misto, un M5S, otto di centrodestra (quattro di Fi, uno di Ncd, due Lega uno Gal) e uno dell’Udc. Quest’ultimo, considerato il recentissimo annuncio dato da Pier Ferdinando Casini del ritorno dei centristi nell’alleanza guidata da Berlusconi, potrebbe pareggiare i conti: nove a nove fra gli schieramenti, costringendo quindi Grasso a schierarsi per far pendere la bilancia dal lato del sì alla costituzione di parte civile del Senato. L’interessato, il senatore-questore Salvatore De Poli, raggiunto telefonicamente, ha spiegato di non avere ancora un orientamento: “Decideremo oggi – ha detto – insieme ai colleghi del gruppo”. tiscali