30 genn – Re Giorgio spacca il Movimento Cinque Stelle. Dopo aver depositato sia alla Camera che al Senato la richiesta ufficiale di impeachment per il Capo dello Stato, è caos nel M5S. Non tutti i pentastellati vorrebbero far fuori Napolitano dal Colle. E così dopo l’annuncio della messa in stato d’accusa del Presidente delle Repubblica e la reazione pacata di Napolitano (“faccia il suo corso”), una riunione infuocata tra deputati e sentaori pentastellati davanti agli occhi di Gianroberto Casaleggio potrebbe fare esplodere il Movimento. Secondo alcune indiscrezioni durante il faccia a faccia tra gli onorevoli grillini e il guru sarebbero volati insulti e voci di protesta contro il “despota” Casaleggio.
Urla e insulti a Csaleggio – A far scoppiare la rabbia dei pentasetallti è stato il modo in cui Casaleggio ha gestito la vicenda. Secondo i grillini non tutti i parlamentari erano al corrente della posizione del guru e di Grillo che avevano già le carte pronte per la richiesta di impeachment. E così arrivano puntuali le accuse: “Non sono state raccolte le singole firme tra di noi per dare l’ok alla procedura“, afferma qualche pentastellato furioso. “Le cose non si fanno così a soprpresa, prima si discute, si firma e poi si procede. In tanti non ne sapevano nulla“, dice un altro grillino.
Effetto boomerang – E così adesso sulla graticola finisce Casaleggio che di fatto si ritrova buona parte dei suoi parlamentari contro e che rischia di perdere quel ruolo di leadesrhip nell’ombra che si è costruito in questi mesi. Il Movimento comincia a non digerire più i colpi di testa del duo Grillo-Casaleggio e una così l’impeachment su Napolitano potrebbe trasformarsi, nel giro di pochi giorni, in un boomerang inaspettato.
Sondaggi choc – Anche i sondaggisti lanciano l’allarme: “Questa scelta potrebbe far crollare il consenso nel Movimento”, spiega ad Affaritaliani.it Alessandro Amadori, semiologo esperto di comunicazione e numero uno di Coesis Research. Isomma secondo gli esperti in rilevazioni la virata anti-Colle di Grillo potrebbe costare caro: “E’ matematico e ovvio che perderà voti. Se va avanti con questa strategia scenderà sotto il 10%, fino al 5. ovvero il suo normale valore. I voti del M5S verranno più che dimezzati”, aggiunge il sondaggista. “Soltanto il 2-3% degli italiani è d’accordo con questa scelta folle di Grillo. La Presidenza della Repubblica è tradizionalmente una istituzione amata. E’ visto come un garante della identità e dell’unità nazionale. E’ come sparare sulla Croce Rossa e prendersela con il proprio nonno. E’ vero che Napolitano forse è stato un po’ troppo decisionista, ma di fronte a una classe politica che non sapeva nemmeno scegliere il colore della cravatta… Quella del leader del M5S è una decisione priva di lucidità. E’ un suicidio politico. Nemmeno i black bloc se la prendono con il Quirinale, ma attaccano banche e distributori di benzina”, ha concluso Amadori. libero
Si ma la questione è un’altra…Le regole vanno rispettate? SI! La legge va rispettata? Si!
Se nessuno si preoccupa di mettere in riga certa gente, quest’ultima allora farà quello che vuole al di sopra di ogni regola e legge e questo non va bene.
Io sono d’accordo con la denuncia che hanno fatto. E’ un rischio che comunque sarà stato calcolato.