La Lega non si scusa: contestare le proposte sbagliate della Kyenge non è razzismo

Kyenge16 gen. – Nessuna marcia indietro dal fronte padano all’indomani dell’esordio di ‘Qui Cecile Kyenge’, la rubrica, ritenuta provocatoria, che riporta sulla ‘Padania’ gli incontri pubblici del ministro piu’ osteggiato dalla Lega Nord.
L’iniziativa, replicata nell’edizione odierna del quotidiano del Carroccio (anzi ‘raddoppiata’ e affiancata da ‘Qui Flavio Zanonato’, che rende conto degli impegni del ministro dello Sviluppo economico), ha incassato l’ok di Roberto Maroni, mentre non si arresta l’ondata di indignazione del centro-sinistra, nel giorno in cui una busta sospetta indirizzata a Kyenge e’ stata recapitata a Palazzo Chigi. La lettera conteneva bicarbonato e l’allarme e’ subito rientrato.

In mattinata, il ministro era intervenuto in tv per difendersi da quella che ha definito una “strumentalizzazione”.
“Io sono il ministro di tutti i cittadini italiani”, ha tenuto a premettere, e il nostro “non e’ un Paese razzista”. Per poi attaccare: “Siamo di fronte a una strumentalizzazione. Prima di tutto ‘La Padania’ pubblica un’agenda che non rappresenta tutta l’attivita’ istituzionale, ma ne sceglie una parte con uno scopo ben preciso. E’ proprio per questo che io sto ripetendo che la politica si deve alzare tutta, perche’ qui e’ in pericolo la democrazia”.

Alle manifestazioni di solidarieta’ a Kyenge si e’ unita oggi il presidente della Camera Laura Boldrini che, da Gerusalemme, dove si trova in visita, ha fatto sapere di avere in programma per mercoledi’ un incontro con il ministro per l’Integrazione, “fissato dopo i ripetuti attacchi e insulti a sfondo razzista”.

Gesto di vicinanza anche da parte di Pietro Grasso: il presidente del Senato ha pubblicato su Facebook una foto di Martin Luther King, e scritto: “Per quanto potremo ancora accettare, anche nel nostro Paese, l’esistenza del razzismo?”.

Da parte leghista il giornale diretto da Aurora Lussana ha invece avuto la benedizione, non cosi’ scontata, di Maroni. Ieri il governatore lombardo non aveva dichiarato sulla questione e vi era piu’ di un timore che non appoggiasse l’iniziativa subito sostenuta dal nuovo segretario, il ‘duro’ Matteo Salvini (che oggi a Strasburgo, nel corso di un pranzo con Marine Le Pen, ha abbozzato la strategia comune per affrontare insieme al Front national e altri partiti euro-scettici l’appuntamento delle europee). Ma Maroni non ha deluso le decine di militanti che hanno ‘postato’ ‘selfie’ con la prima pagina della ‘Padania’ sui profili ufficiali facebook della Lega. “Non capisco dove sia il problema, l’agenda e’ sul sito del ministero, non capisco il problema di diffondere gli appuntamenti”, ha affermato, “Noi contestiamo le proposte assolutamente sbagliate del governo, attraverso il ministro Kyenge. Se siamo in democrazia si puo’ fare”.

L’ex segretario del Carroccio avrebbe manifestato la sua vicinanza anche in una telefonata personale a Lussana, volendo rassicurarla che, anche dalle indagini delle ultime ore, la sua iniziativa e’ appoggiata dal 90% dei leghisti. Pollice verso, invece, da parte dell’anziano leader Umberto Bossi. Unica voce fuori dal coro, insieme all’assessore lombardo all’Agricoltura, Gianni Fava, il senatur ha ‘bocciato’ l’iniziativa del giornale di cui e’ stato direttore politico per un ventennio. “Hanno fatto pubblicita’ gratuita alla Kyenge, non aggiungo altro”, ha detto ai cronisti che lo hanno interpellato a Montecitorio.

Sul fronte democrat, il parlamentare Khalid Chaouki si e’ attirato l’ira leghista per definito il Carroccio il “mandante morale” della lettera recapitata nella sede del governo (il vice capogruppo della Lega alla Camera, Gianluca Pini, lo ha paragonato al nazista Himmler). Mentre il collega Ernesto Magorno e’ finito nel mirino di Salvini per aver chiesto un intervento dell’ordine dei giornalisti contro la ‘Padania’.
“Alfano e Cancellieri condividono la richiesta fascista del Pd che vuole la chiusura del nostro quotidiano La Padania?“, ha scritto il leader leghista su Facebook. “Siamo ormai l’unico giornale di opposizione. Forse questo da’ fastidio a qualcuno nel nuovo partito di Renzi che ormai di democratico non ha piu’ nulla se non il nome”. Infine, bufera sulla deputata di Forza Italia, Jole Santelli, che, ad ‘Agora”, insieme a Kyenge, ha avuto l’ardire di sostenere che le donne di colore “sono piu’ fortunate” perche’ hanno bisogno di truccarsi. (AGI) .

2 thoughts on “La Lega non si scusa: contestare le proposte sbagliate della Kyenge non è razzismo

  1. Mi vengono i brividi leggendo queste cose….il popolo (ribadiamo nel dirlo) non ha votato la Ministressa, è stato Letta ed altri a metterla sulla poltrona da 20 mila euro al mese….e smettiamola di dire che ogni volta che si fa un commento sulla signora venga distorto perchè essa non avendo argomentazioni o pronte risposte come i suoi sostenitori dica che Tizio Caio e Sempronio è razzista nei suoi confronti in quanto donna di colore…

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