La casta si fa beffa dei cittadini, per paura di perdere i suoi privilegi

casta13 genn – Molti hanno passato un Natale di lacrime, speriamo che non ci dobbiamo aspettare una Pasqua di sangue.

C’ era una antica profezia dei Maya in cui qualcuno aveva previsto “la fine del mondo” il 21 dicembre 2012.

Penso che tale profezia sia stata azzeccata in quanto ha segnato l’ inizio della fine di un mondo il cui pensiero ed il cui sistema non regge più.

La gente comune lo ha già capito sulla propria pelle, mentre i burocrati, i tecnocrati, i privilegiati, i politici, i banchieri, le categorie “protette” non lo hanno ancora capito, in quanto molto semplicemente non hanno ancora provato nulla sulla propria pelle.

Loro, la casta, vivono immersi nei loro privilegi intoccati e intoccabili (qualcuno ha addirittura il coraggio di parlare di diritti acquisiti) ma ancora per poco.

Abbiamo Senatori che percepiscono circa 20.000 euro al mese oltre alle varie facilitazioni, mentre i Comuni non hanno più risorse per pagare la mensa a quei bambini i cui genitori sono senza lavoro. E’ questa giustizia sociale? E’ questo amore verso il prossimo?

Chi guadagna certi stipendi non può capire come un pensionato possa vivere con la minima di 500 euro al mese o una famiglia in cassa integrazione possa tirare avanti con 750 euro al mese.

Il quadro nazionale è sotto gli occhi di tutti: debito pubblico fuori controllo, spesa pubblica che continua ad aumentare, sempre più ditte che falliscono, lavoro che non si trova nemmeno a pagarlo oro, giovani laureati che fuggono all’ estero dalla disperazione, tassazione che continua ad aumentare e a spremere le categorie più deboli, depositi bancari ridotti al minimo (ci rubano anche i risparmi).

Ecco perchè sempre più persone hanno deciso di unirsi al popolo del 9 dicembre, per dire basta a questo sistema che è arrivato alla fine.

Tra Resana (Treviso) e Loreggia (Padova), in località Boscalto in molti abbiamo preso parte al Presidio, per dare un forte segnale alla casta che deve cambiare, e ora di dire pasta alle ingiustizie sociali.

Per la prima volta nella storia della nostra repubblica i presidi che si sono aperti hanno coinvolto tutta l’ Italia e sono quasi 500!!!! Questo deve fare molto riflettere ognuno di noi, in particolare chi governa il paese.

Il malcontento è generale e non riguarda più solo alcune zone del nostro Stato.

Noi abbiamo passato il Santo Natale nella struttura aperta sul presidio tra Resana e Loreggia e celebrato la Messa ed in più di 50 persone abbiamo pranzato assieme per testimoniare la nostra vicinanza a tutte quelle persone che si trovano a vivere in forte disagio a causa della crisi che qualcuno ci ha regalato.

Il 30 dicembre siamo partiti per andare a Roma a consegnare delle petizioni a Montecitorio. Il 31 dicembre alle ore 8,00 del mattino eravamo davanti l’ingresso principale del pubblico palazzo. In base all’ articolo 50 e 17 della costituzione che testualmente citano: ” Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”, “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente……” Siamo stati davanti al palazzo fino alle ore 15,00 e nonostante si trattasse di giorno feriale qualcuno ha dato ordine di tenere tutto chiuso. Tengo a precisare che Palazzo Chigi era aperto, Il Senato era aperto, gli uffici postali erano aperti e gli anni scorsi Montecitorio era sempre stato tenuto aperto il giorno di S.Silvestro.

Questo denota come la casta si fa beffa dei cittadini, per paura di perdere i suoi privilegi, alla faccia se ci sia o meno una interruzione del pubblico servizio.

E’ ora di cambiare!!

Molti hanno passato un Natale di lacrime, speriamo che non ci dobbiamo aspettare una Pasqua di sangue.

Loris Mazzorato, ex Sindaco del comune di Resana