FONTANA IN PRESSING SU BRUXELLES: “NO A LIBERA CIRCOLAZIONE DI ROMENI E BULGARI NELL’UE”
L’eurodeputato della Lega Nord: “L’allargamento a est ha costi sociali enormi per la nostra economia. Con Marine Le Pen & C. nel prossimo Parlamento europeo riformeremo Schengen”. Poi una stoccata a Letta: “Governo immobile, mentre Gran Bretagna e Germania invocano dei limiti“.
Bruxelles, 08 gennaio – Il premier britannico Cameron invoca dei “limiti alla libera circolazione di romeni e bulgari” nel Regno Unito. Musica per le orecchie del capodelegazione leghista al Parlamento europeo Lorenzo Fontana, che da anni denuncia i costi sociali dell’allargamento a Romania e Bulgaria (entrate nel 2007 nell’Unione europea) “in termini di occupazione e di microcriminalità” sottolinea. Costi sociali che l’Italia ha subìto fin dall’inizio a causa della decisione dell’allora governo Prodi di rinunciare al periodo di transizione di sette anni dell’area Schengen. Periodo di cui si avvalsero diversi Paesi tra i quali Gran Bretagna e Germania, ma scaduto il 1 gennaio 2014
“E adesso che la cosa riguarda anche loro – dice Fontana – giustamente anche Cameron e la CSU in Germania sollevano il problema, a differenza di Letta che non batte ciglio. Razzisti anche loro? Xenofobi d’improvviso? No, piuttosto responsabili, come lo siamo noi che con Marine Le Pen, Strache e tutti i componenti europei della nuova alleanza identitaria ci batteremo nel nuovo Parlamento europeo anche per ridiscutere l’allargamento e riformare le regole di Schengen”.
Tutto nasce dall’aver concesso l’ingresso nell’UE a Paesi quali Romania e Bulgaria. Dobbiamo dire anche, grazie a Prodi.
Gianni
pienamente d’accordo