8 gen. – Ci sono caserme in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli e Abruzzo, ma anche immobili in alcune regioni del Sud, come l’ex ospedale militare di Catanzaro e l’ex carcere militare di Palermo, fra i beni che il ministero della Difesa si accinge a mettere sul mercato nell’ambito del piano di dismissione di beni demaniali. Si tratta, in tutto, di poco meno di una ventina di strutture individuate in diverse regioni.
Obiettivo dichiarato del ministero e’ quello di alleggerire il peso di caserme e immobili vari sul bilancio dello Stato. Il tutto avverra’ attraverso la vendita o la permuta a privati, la vendita e permuta agli enti territoriali, la cessione gratuita, ma solo agli enti territoriali. Quest’ultima opzione e’ prevista dal 1* settembre nell’ambito del Decreto del Fare che dovrebbe dare un’accelerazione all’operazione. Ieri, intervenendo a “Ballaro'”, il ministro Mario Mauro aveva annunciato un provvedimento che sara’ portato venerdi’ in Consiglio dei ministri, finalizzato al taglio di un miliardo di euro di spese del suo ministero giudicate “improduttive”.
Le dismissioni dovrebbero contribuire, a loro volta, alla riduzione del debito pubblico. Ma, finora, la strada e’ stata sbarrata da problemi e lungaggini burocratiche. “Il processo di dismissioni immobiliari che va avanti – spiegano all’Agi dal ministero – sin dagli anni Novanta ha sortito effetti deludenti per via delle lungaggini burocratiche che coinvolgono una molteplicita’ di soggetti istituzionali (a livello centrale e locale). Il punto centrale del problema e’ che quando vengono individuati gli immobili militari da dismettere, sorge il problema di capire in che cosa viene trasformato l’immobile da un punto di vista urbanistico (esempio concreto ,se provo a vendere una caserma nel centro di una citta’ nessuno sarebbe disponibile a comprarla come caserma, mentre invece lo sarebbe se l’immobile potesse essere destinato a appartamenti, centri commerciali, centri culturali ecc). Pertanto il ritardo si crea perche’ fino a quando il potenziale acquirente non ha le autorizzazioni per destinarlo a un uso civile non ha nessun interesse a comprarlo.
Come se uno acquista una macchina che pero’ non essendo omologata non puo circolare”. Al ministero si e’ consapevoli che, se non sono utilizzabili per altri usi, nessuno e’ disposto a comprare caserme, tanto che l’agenzia del demanio, lo scorso anno, ha provato a venderle ma le gare sono rimaste deserte.
Per accorciare le lungaggini burocratiche – si fa rilevare negli ambienti della Difesa – sotto il mandato del ministro Mauro e’ stato avviato un comitato di indirizzo strategico (ne fanno parte rappresentanti del ministero della Difesa e dell’Economia) presieduto da Gioacchino Alfano e Pierpaolo Baretta, che si sta occupando di snellire e accelerare tutte le procedure.
Attraverso il decreto del fare e’ stata prevista l’ulteriore possibilita’, per gli enti territoriali, di richiedere gli immobili liberi e non piu’ utilizzati della Difesa. A partire dal 1* settembre, gli enti territoriali (Comuni, Province e Regioni) potranno richiedere tramite l’agenzia del demanio gli immobili militari a titolo gratuito (ovviamente si tratta degli immobili liberi e inutilizzati gia’ individuati in un apposito elenco ). Nei vecchi immobili si potranno realizzar: case popolari, musei, scuole, centri culturali, giardini pubblici, parcheggi. Diverse le regioni interessate.
Le caserme individuate in Lombardia che saranno dismesse in vendita, tramite il fondo di investimento immobiliare costituito dal MEF, che sara’ attivato a breve sono: Caserma Mameli (Milano); Caserma Piazza d’Armi (Milano); Caserma Cadorna (Legnano). In Abruzzo sara’ ceduta la caserma De Amicis (Sulmona). In Calabria, come detto, e’ prevista l’alienazione dell’ospedale militare (gia’ Caserma dell’Osservanza) di Catanzaro. In Friuli saranno dismesse la Caserma Vittorio Emanuele III (Trieste), la Caserma Brandolin (Aquileia), la Caserma Montezemolo (Palmanova), la Caserma Cavarzerani Friuli (tranne palazzo della guardia di finanza) Schiavi di Udine. In Piemonte saranno cedute: Caserma Cesare di Salluzzo, La Marmora (Torino), Caserma Gamerra (palazzine A/B) Venaria La caserma dell’ex carcere militare di Palermo e’ l’immobile da cerere in Sicilia, la Caserma Gonzaga di Scandicci quella destinata al mercato in Toscana. Cospicuo il patrimonio da cedere in Veneto: Caserma Zannettelli (Feltre), Caserme Romagnoli e Palazzo Rinaldi (Padova), comprensorio S.Caterina (Verona). (AGI) .
ma visto che le carceri sono super affollate, invece che ogni anno si mettono fuori centinaia di criminali, non si possono usare le vecchie caserme o i vecchi carceri, da rimettere a nuovo( facendo lavorare i carcerati ,che cosi’ avrebbero qualcosa da fare ,invece di stare con le braccia conserte tutto il giorno, oppure a inventarsi altre violenze) e utilizzarli?