7 genn – Chaouki, Kyenge, Mauro, immigrazione, ritorno alla leva obbligatoria. Ne ha un po’ per tutti e per tutto Stefano Bonilauri, responsabile di Stato e Potenza, periodico di informazione socialista (SeP). Ed è quel “socialista” che ti lascia lì per lì perplesso, fino a farti esordire con quel Ambé annamo bene che rese celebre Sora Lella. Ma SeP non la vede allo stesso modo e manifesta quasi meraviglia di fronte al nostro stupore. L’idea di sinistra radical di matrice Sessantottina si riduce a lontano ricordo di fronte ad un manifesto che invita al ritorno della leva obbligatoria e ascoltando parole che sembrano venire più dalla destra che non da realtà socialiste.
Dottor Bonilauri perché no agli immigrati nell’esercito?
“Perché non siamo americani. Non vogliamo un esercito di mercenari, disposti a partecipare a Missioni estere per conto della NATO in cambio di un pezzo di carta. Poi vi è un altro bellissimo precedente storico: i Romani arruolarono i Barbari per proteggere i loro confini, sappiamo come è andata a finire”.
“Per prima cosa il sottoscritto è socialista, non certo di sinistra. Per quanto riguarda la Kyenge lei non applica nessuna solidarietà ma solo propaganda e soluzioni che peggiorano lo stato sia degli immigrati sia degli italiani. In questi giorni abbiamo assistito alla pagliacciata del Parlamentare del Pd Khalid Chaouki che si è chiuso in un Cei per protesta e solidarietà agli immigrati che si sono chiusi la bocca. Bene, senza sapere il motivo, uno di questi è stato liberato e oggi di nuovo arrestato per aver distrutto 16 motorini da ubriaco. Questa è solidarietà o un preciso piano per aizzare gli italiani contro gli stranieri?”. (Immigrati, arrestato protagonista della rivolta al Cie: ubriaco ribalta bidoni e 14 motocicli)
Che differenza c’è tra la sinistra di SeP e quella di Pd e Sel?
“Noi siamo patrioti socialisti. Non difendiamo i disvalori della borghesia euro-atlantica, non lottiamo per la distruzione dell’Italia, ma per la riaffermazione del nostro Paese nel contesto europeo e mediterraneo. Stato e Potenza vuole realizzare una società dove la radice di ogni diritto sia individuabile nel dovere di servire la propria comunità”.
In un recente manifesto invocate il ritorno della naja, perché?
“Perché è giusto che l’esercito italiano torni ad essere del popolo e non di professionisti ultra pagati. Inoltre diventerebbe una palestra morale per formare i ragazzi all’amore per la Patria. I giovani devono tornare ad essere fieri di essere italiani”.
Come affronterebbe la riforma delle Forze Armate?
“Reintrodurre la leva obbligatoria, utilizzare le nuove risorse e le innovazioni tecnico-scientifiche (gli UAV – droni) per la risoluzione dei problemi interni, a partire dalla neutralizzazione di tutte le organizzazioni criminali operanti sul territorio nazionale, e all’espulsione di eserciti stranieri occupanti. Ritiro dei contingenti nazionali dalle Missioni Nato. Presenza costante dei militi nelle città e se necessario nei luoghi di lavoro, per garantire il corretto svolgimento dell’attività lavorativa. Presidio costante delle Forze Armate lungo i confini nazionali compre le coste e gli aeroporti”.
E come invece affronterebbe la questione immigrazione?
“Con la crisi economica in cui versa il Paese, l’immigrazione va immediatamente fermata. Vanno espulsi tutti i clandestini e va resa più complicata la modalità per ottenere la cittadinanza. Pensiamo a trattenere i nostri giovani ragazzi che scappano all’estero perché non trovano lavoro!”.
di Marco Patrelli libero