25 dic – Non si placa la protesta nei centri di identificazione italiani per migranti. Tre marocchini ed un Imam tunisino continuano la loro protesta al Cie di Ponte Galeria mantenendo la lebbra cucite. Ma la notte di Natale nel centro della Capitale è stata attuata una ennesima variante, sempre pacifica, della protesta: 15 immigrati hanno scelto di non dormire nelle stanze, ma nel cortile.
“Con 5/6 coperte – ha spiegato il direttore del Centro Vincenzo Lutrelli – hanno dormito all’aperto. La situazione è stata per tutta la notte tranquilla. Hanno detto di non capire perché il centro di Lampedusa sia stato svuotato, mentre ciò non accade qui a Ponte Galeria”. Sono sempre una trentina gli ospiti che rifiutano il cibo del centro, ma accettano quello offerto dai volontari ed assistenti della Cooperativa Auxilium.
Rivolta del cibo – Una ventina di immigrati, in maggioranza tunisini, hanno inscenato una protesta nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Bari. Oggetto della protesta la qualità del cibo fornito nella struttura. Alcuni immigrati, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, hanno sfondato una porta di un modulo del Centro ed hanno aperto alcuni manicotti dell’acqua, allagando i locali. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e la protesta è rientrata dopo che ai migranti è stato assicurato l’arrivo di cibo da un ‘kebab’ locale al posto di quello fornito dal Centro di accoglienza. Non si sono registrati scontri con le forze dell’ordine nè ci sono stati feriti.
“Hanno detto di non capire perché il centro di Lampedusa sia stato svuotato, mentre ciò non accade qui a Ponte Galeria”. sapessero loro quante cose non capiamo noi italiani……