22 dic. – “Perdere ancora tempo, limitarsi a solenni dichiarazioni cui non seguono mai fatti concreti, significa assumersi la responsabilita’ terribile di far continuare lo scempio dei diritti e della dignita’ umana che si consuma quotidianamente nei Cie”.
Cosi’ il segretario nazionale della Cgil, Vera Lamonica, dopo la protesta choc di ieri al Centro di accoglienza immigrati di Ponte Galeria a Roma. “Sanno tutti che le proteste da tempo sono tante e disperate: se alcuni immigrati giungono ad atti di autolesionismo atroce come quelli di Ponte Galeria, vuol dire che non ci sono neanche canali per far uscire all’esterno le normali e quotidiane proteste, perche’ nessuno presta ascolto”, prosegue Lamonica.
Protesta choc al Cie di Roma, 4 immigrati si cuciono la bocca
“E’ ora che si metta fine a questa situazione indegna di un paese civile e democratico, e che tale vuole rimanere. Bisogna chiudere gli attuali Cie, inefficaci anche rispetto all’obiettivo delle identificazioni ed espulsioni, e costruire un vero sistema di accoglienza con strutture articolate e differenziate rispetto alle diversita’ delle situazioni e dei bisogni. Bisogna cancellare l’assurda possibilita’ della detenzione amministrativa per ben 18 mesi, un carcere comminato senza l’intervento di un giudice, senza nessuna garanzia di difesa, senza neanche le normali tutele previste nell’ordinamento carcerario. Bisogna cambiare totalmente l’approccio sui temi dell’immigrazione a partire dalla cancellazione della Bossi- Fini e del reato di immigrazione clandestina.
I portatori della logica dei respingimenti e della carcerazione hanno prodotto un sistema di vere e proprie aberrazioni e la lunga catena di sofferenze che abbiamo sotto gli occhi. Bisogna dire basta e cambiare pagina e il governo, a partire dal ministero degli Interni, deve operare con fatti e decisioni concrete e tangibili”, conclude Lamonica. (AGI) .