19 dic – Cecile Kyenge parla del marito e della separazione. “Un colpo basso”. Le definisce così il ministro Cécile Kyenge le dichiarazioni a sorpresa che il marito Domenico Grispino ha rilasciato a Libero, il quale tra le altre cose l’accusa di non avere “capacità gestionali”.
“Credo che alla fine Maisha, Giulia e io, quest’anno, passeremo un Natale diverso dal solito: andremo a servire il pranzo a una comunità che ospita senzatetto”, ha detto Kyenge a Vanity Fair, tenendosi stretta le due figlie Maisha e Giulia (21 e 8 anni), che per il momento preferiscono però non schierarsi contro il padre.
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“Preferirei parlarvi del mio operato politico e non scendere al livello di mio marito. Non voglio definire le sue dichiarazioni menzogne: diciamo che ha una percezione della realtà, e delle mie scelte, che non coincide affatto con la mia”, ha spiegato il ministro.
Ma che cosa sta succedendo tra moglie a marito? “Credo sia una questione di ruoli e priorità: a volte, quando si scende in politica con tanta passione o si persegue un sogno, alcune parti di noi possono risentirne». Il marito si è sentito trascurato? «Con la campagna elettorale e il trasferimento a Roma dopo la nomina al governo è cambiato tutto. Sono arrivate le difficoltà a conciliare politica e famiglia. Spesso stavo fuori quasi tutta la settimana, tornavo a Modena nel weekend. Si è formato un altro equilibrio, dentro e intorno a me”.
Sembra sempre la solita storia, quando una donna lavora e ottiene successo, in casa arrivano recriminazioni e dissensi. “Tante volte, per gli schemi in cui viviamo, se l’uomo ha il controllo economico va tutto bene. Se invece, a un certo punto, la donna si trova col timone in mano, qualcosa nella coppia cambia. E chissà quante si riconosceranno in quello che dico…».
E suo marito le faceva presente che lei stava cambiando? «La nostra storia dura da vent’anni, non è una relazione dove magari si sta attenti anche a spegnere la luce: ci conosciamo da una vita. Tante volte, uno le cose non se le chiede più, accadono e basta”.
Il matrimonio resta ancora in piedi, per ora. “Al momento sì, anche perché ci sono le nostre figlie – conferma il ministro – Ma è troppo presto: le conseguenze della dichiarazioni di mio marito si vedranno a tempo debito”.
Caro sig. Domenico, anch’io appartengo alla categoria degli sfigati, ma c’e’ un limite a tutto!!!
ecco che fine fanno gli italioti che salvano le clandestine sposandole : vengono ben presto scaricati !