13 dic – Tutti i cittadini che risiedono legalmente nell’Ue devono avere la possibilità di aprire un conto bancario: si tratta di un diritto che non può essere negato sulla base della nazionalità o del luogo di residenza. A chiederlo è una relazione approvata oggi dal Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo.
Un conto bancario di base dovrebbe poter essere aperto da chiunque risieda nell’Ue, a condizione che sussista ”un effettivo legame con lo Stato membro in cui se ne chiede l’apertura”, si afferma nel testo. Gli eurodeputati chiedono che i costi di tali conti siano trasparenti e comparabili, con informazioni standardizzate in tutta l’Ue. In ogni Paese membro, inoltre, dovrebbe essere creato almeno un sito web indipendente che confronti le varie tariffe.
L’Organizzazione europea dei consumatori (Beuc) ha accolto con favore il voto dell’Europarlamento, sottolineando che ciò permetterà a tutti i cittadini ”di aprire un conto in banca” e renderà i costi ”più trasparenti”, facilitando il passaggio da una banca all’altra. ”Oggi 58 milioni di europei non possiedono ancora un conto in banca: questa situazione potrà finalmente essere risolta”, ha affermato la direttrice generale del Beuc, Monique Goyens. Il testo approvato da Strasburgo dovrà ora passare all’esame dei Paesi membri dell’Ue.
peccato che io sono un italiano e a 21 anni ho provato a fare impresa in questo paese e per un disguito e stata protestata la mia società pagato 2 giorni dopo tutto dichiarazione del creditore ma non ho piu il diritto di vivere perchè tutte le banche mi rifiutano un conto di base per poter incassare e pagare non chiedo ne un carnnè di assegni ne fido codannato a chiudere con crediti e operai dal sistema bancario in più tutte le umiliazioni sentirsi dire no non c’è modo il sistema ci blocca no le e meglio che chiude
questa nazione fa schifo e i politici consentono tutto questo.
E le banche fanno l’abbuffata!!!
peccato non sia un diritto di avere un lavoro che ti dia la possibilità di metterceli i soldi sul conto. E poi perché così la Ue possa fare come a Cipro?