6 dic – Un gruppo ribelle siriano che si fa chiamare Brigate Qalamoun Libero ha rivendicato il rapimento delle 12 suore prelevate lunedi’ scorso dal villaggio cristiano di Maalula. Al quotidiano pan-arabo Asharq al-Awsat, il portavoce del gruppo, Mohannad Abu al-Fidaa, ha detto che “le suore sono in un luogo sicuro, ma non saranno rilasciate finche’ non saranno accolte alcune richieste, prima tra tutte il rilascio di mille donne siriane rinchiuse nelle prigioni del paese”.
Lo scorso agosto, dieci brigate ribelli della regione di Qalamoon, a nord di Damasco, vicino al confine con il Libano, avevano annunciato la fusione in un unico gruppo militante.
Fidaa ha aggiunto che le richieste del suo gruppo sono state fatte arrivare fino al regime di Bashar al-Assad. La madre superiora del monastero di Santa Tecla, Pelagia Sayyaf, che e’ tra le suore rapite, si sarebbe infatti messa in contatto tramite un telefono satellitare con alcuni esponenti del Vaticano, che a loro volta avrebbero comunicato le richieste al regime.