4 dic. – “Occorre evitare che le nostre imprese vadano via dall’Europa per inseguire costi dell’energia piu’ bassi”. Lo ha sottolineato il presidente di Eni, Giuseppe Recchi, a margine del tradizionale seminario di Washington organizzato dal Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti. “Se non e’ possibile incidere nel breve termine sul costo dell’energia – ha osservato Recchi – occorre intervenire con altre leve regolatorie e legislative con l’obiettivo di rendere l’Ue piu’ competitiva, per farla diventare il luogo migliore in cui fare impresa e scongiurando il declino industriale”.
“Sui costi dell’energia in particolare si gioca la competitivita’ dei Paesi“, ha insistito Recchi sottolineando l’importanza per l’Europa di avere una politica energetica efficace. Con la rivoluzione dello shale, tra il 2005 e il 2012 i prezzi nominali del gas per l’industria sono diminuiti del 54% negli Stati Uniti mentre in Europa, nello stesso arco di tempo, sono saliti del 64%.
“Serve una pianificazione strategica adattata ai nuovi scenari”, ha rimarcato Recchi reclamando anche una revisione della strategia “20-20-20” solo parzialmente attuata. “Nella prossima decade – ha concluso il presidente di Eni – prevediamo che gli Stati Uniti, grazie alla capacita’ energetica raggiunta, avranno una diversa politica estera e saranno sempre piu’ competitivi. Cio’ impone all’Europa di rispondere con misure per il rilancio della competitivita’, sfruttando le risorse interne e intervenendo sulle diverse leve regolatorie e legislative disponibili, per renderci piu’ efficienti e produttivi”.