1 dic – Occupy Wall Street, siamo orgogliosi di M5s – ”Sono qui per dirvi che il movimento è orgoglioso di tutti voi”. Lo ha detto Micah White, membro di Occupy Wall Street, parlando al V-Fay di Genova. ”Questo è un momento storico – ha detto – e il Movimento 5 stelle è il più importante movimento sociale del mondo”.
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Mikhail Gorbaciov: Il movimento “Occupy Wall Street” precursore di un Nuovo Ordine Mondiale
Dall’inizio delle proteste di Wall Street, alcune facce improbabili si sono schierate a favore del movimento e alcuni scenari ancora più improbabili sono stati presentati come “soluzioni”. Mentre la maggior parte dei manifestanti chiedono che vega loro restituita la democrazia e che venga fermato lo sfrenato dominio delle banche, si hanno figure che lavorano per l’esatto opposto – un grosso, grasso, governo mondiale socialista -che sostiene il movimento. George Soros e Mikhail Gorbaciov, due dei globalisti più attivi d’elite mondiale, hanno lavorato infatti per anni ad un Nuovo Ordine Mondiale e tutto ciò che lo riguarda.
Che il movimento “Occupy Wall Street” stia intrappolando le persone nella dialettica hegeliana, dove sostenere i manifestanti diventa sostenere il Nuovo Ordine Mondiale? Ecco cosa ha detto Gorbaciov il 20 ottobre al Lafayette College.
”Stiamo subendo le conseguenze di una strategia che non è favorevole alla cooperazione e al partenariato, per vivere in una nuova situazione globale. Il mondo ha bisogno di obiettivi che faranno unire le persone. Alcuni individui negli Stati Uniti supportvano l’idea di creare un impero globale americano, che fu un errore fin dal principio. Altre persone in America stanno cominciando a pensare al futuro del loro paese. Le grandi banche, le grandi imprese, stanno ancora pagando i gli stessi grossi bonus ai loro capi. C’è mai stata crisi per loro? . . . Credo che l’America abbia bisogno della sua perestrojka. La situazione del mondo intero non si è sviluppata correttamente. Abbiamo visto il deterioramento dove avrebbe dovuto esserci un movimento positivo.
Il mio amico, il compianto Papa Giovanni Paolo II non lo ha saputo dirlo in maniera migliore. Si espresse così: ‘Abbiamo bisogno di un nuovo ordine mondiale, uno che sia più stabile, più umano e più giusto.’ Altri, me compreso, hanno parlato di un nuovo ordine mondiale, ma stiamo ancora cercando di costruirlo… ci sono problemi ambientali, di arretratezza e di povertà, di carenza di cibo … tutto perché non abbiamo un sistema di governance globale. Non possiamo lasciare le cose come erano prima, quando vedavamo che queste proteste si stavano muovendo anche verso nuovi paesi, ora la gente vuole il cambiamento. Affrontando queste sfide, cioè i problemi sollevati da questi movimenti di protesta, ci faranno giungere gradualmente ad un nuovo ordine mondiale “.
Fonte
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DI KURT NIMMO
globalresearch.ca
Come può un movimento fondato dai globalisti mettere fine al piano globalista che ha reso schiavo il mondo?
“Un’inesattezza più delle altre mi ha disturbato in tutta la copertura ed è il fatto di concentrarsi su Anonymous, come architetto ed organizzatore della manifestazione,” come afferma una mail ricevuta il 23 settembre. “Il primo appello alla protesta di protesta è stata pubblicato dalla rivista Adbusters.”
Tale persona, che a questo punto rimarrà ignota – dal momento che non ho ottenuto il suo permesso per citare la mail privata che mi ha mandato – non è un semplice passante o un emarginato che fa un’osservazione. Dichiara di essere intimamente connesso al movimento tramite l’Assemblea Generale di New York [1], descritta come il comitato centrale per l’organizzazione e la pianificazione della protesta. La sua pagina di Facebook rivela che è realmente dentro al movimento Occupy Wall Street.
A seguito, “La grande “truffa” degli indignados di Wall Street” (Mauro Bottarelli, ilsussidiario.net);
La Adbusters Media Foundation si descrive [2] come un’organizzazione “anti-consumista” no-profit che funge da “network globale di artisti, attivisti, scrittori, pagliacci, educatori ed imprenditori che vogliono far avanzare il nuovo movimento sociale dell’era dell’informazione.”
Come molti cosiddetti no-profit sinistroidi, Adbusters è una creatura delle fondazioni globaliste. Secondo una ricerca condotta da Activistcash.com [3], Adbusters prende soldi da un numero apparentemente crescente di fondazioni, compreso il big Kahuna delle fondazioni di sinistra – la Tides Fondation ed il Tide Center. Tra il 1996 ed il 2003, Tides ha dato un sussidio di 334,217.00 dollari ad Adbusters, finora la somma più alta tra le otto fondazioni donatrici.
Steve Baldwin [4] dichiara che Tides ha ricevuto più di 7 milioni dollari da George Soros. Tuttavia la connessione monetaria tra Drummond Pike, fondatore di Tides, e l’arciglobalista [5] Soros è in qualche modo opaca: il ricercatore Ron Arnold [6] ha tracciato numerose connessioni tra i due cosiddetti filantropi. Protetto dalle regole dell’Internal Revenue Service [agenzia esattoriale del governo statunitense, ndt], Drummond non è obbligato a rivelare da chi riceve i soldi per finanziare un gran numero di organizzazioni apparentemente in aumento.
“La Tides Foundation è un passaggio per i soldi delle altre fondazioni,” scrive Arnold. “La Tides Foundation è un ente di carità pubblico, non una fondazione privata. La Tides passa i soldi delle altre fondazioni ad una gamma di organizzazioni di sinistra che i donatori ufficiali non vorrebbero o non potrebbero sostenere da soli… Perché nessuno dei più di 260 progetti sotto l’ombrello della Tides dichiara il proprio Modulo 990 all’Internal Revenue Service, i loro movimenti finanziari sono totalmente segreti e non disponibili all’ispezione pubblica, un problema che richiede l’intervento del Congresso.”
Il blog di Dj Osiris [7] fornisce ulteriori dettagli: “Sembrerebbe che George Soros è connesso con il Giorno della Rabbia americano alias il movimento Occupy Wall Street attraverso la Ruckus Society. (Sul giorno di Rabbia americano v. sito [8]) La Ruckus Society riceve fondi dalla Tides Foundation [9] e l’Open society Institute di George Soros fornisce sovvenzioni alla Tides, inclusi i soli 4.2 milioni di dollari nel 2008 e le cifre dell’ultimo anno sono disponibili.”
Dopo che il regista Michael Moore [10] ha confessato la scorsa settimana all’attivista e giornalista di We Are Change, Luke Rudkowski, che l’obiettivo del movimento fondato in gran parte dai globalisti è quello di attaccare e smantellare il capitalismo. Moore ha subito scartato qualsiasi tentativo di porre un freno al FED e far tornare la nazione ad una sana ed onesta economia gestita dal popolo americano, non un cartello di bancari ed oligarchi della classe finanziaria, George Soros incluso.
Invece di affrontare questioni che potrebbero risolvere i gravi problemi sociali e politici creati dalla riserva frazionaria delle banche ed altri raggiri gestiti dall’élite governante, il movimento anti-capitalista ingrassato da Soros devierà l’indignazione popolare e la reazione politica in canali a prova di fuoco che possono essere controllati dalle forze globaliste da dietro il sipario.
Nella cosiddetta arte destra dello spettro politico, è stata portata avanti un’operazione simile contro il movimento dell’ultraliberale Tea Party, che più che altro è ora un gruppo di sostegno ed un coro di amen per la fondazione del Partito Repubblicano dominato da personalità neoconservatrici come Sarah Pallin, Michele Bachmann e Rick Perry, il camaleonte politico ex dipendente di Gore.
Il movimento Occupy Wall Street, finanziato da fondazioni globaliste – e che riceve sempre più amichevole copertura da parte dei media aziendali, almeno dalla parte “liberale” – si descrive ora [11] come una riunione di “descamisados” (impoveriti, senzaterra) schierati contro gli “estancieros” (proprietari terrieri), in riferimento alla classe bellica resa popolare in Argentina.
In realtà, è un ulteriore consolidamento del programma di ricchezza tracciato dalla élite. Warren Buffet [12] potrebbe usare le pagine del New York Times e richiedere l’imposizione delle tasse ai “ricchi”, ma ciò che sta sostenendo è in essenza un programma di consolidamento della ricchezza. l’élite governante, le loro banche e società transnazionali non pagano tasse [13], le persone piccole si, come ha notato Leona Helmsely con arroganza. Aumentare le tasse dell'”1 per certo”, come richiede il movimento, per risparmiare il “99 per cento”, finirà in un’ulteriore erosione della classe media, come ben sa l’élite.
“Le tasse più alte potrebbero benissimo causare l’uscita dagli affari delle piccole imprese”, nota il blog di Collateral Damage [14]. “Non avranno le economie di scala per competere con le società più grandi, quindi quello che alla fine succederà è che i patrimoni delle piccole imprese verranno vendute alle grandi società, di solito per una frazione di quanto tali patrimoni valgono. Quindi di fatto, finisce con l’essere un trasferimento di ricchezza dalla classe media agli straricchi dell’élite.”
Se guardiamo oltre la superficiale retorica socialista ed osserviamo chi sta finanziando ed essenzialmente gestendo il movimento Occupy Wall Street – le fondazioni “liberali” con lo stesso obiettivo globalista dei loro presupposti nemici ideologici della cosiddetta destra (che ha disinnescato il vero movimento del Tea Party) – ci rendiamo conto che il movimento è essenzialmente un altro tentativo di colonizzare l’opposizione politica per renderla inefficace ed impotente.
Il vero movimento, quello che sta realmente minacciando l'”1 per cento”, l’élite globale, vuole porre un freno alla FED, un ritorno ai principi fondamentali della allora orgogliosa repubblica costituzionale e ad un’economia sana ed onesta non controllata dall’élite e dal settore finanziario, che ha ora il compito di smantellare l’economia e ridurre l’America in un paese abbandonato del terzo mondo.