Come dice Maurizio Belpietro, un banchiere che decida di rinunciare a uno “stipendio” di quattro milioni di euro annui per guadagnarne 200 mila, facendo il ministro, è un pazzo oppure ha un progetto serio. Poiché le cronache non dicono che Passera è pazzo, dobbiamo ritenere che egli abbia un concreto progetto politico.
A diciotto anni dalla discesa in campo di Berlusconi, la storia sembra ripetersi. Fermarsi alle apparenze, e alle pseudo rassomiglianze, è un esercizio di corto respiro e di banale interesse.
Corrado Passera viene descritto come personaggio dalle molteplici relazioni nei vari luoghi del potere. Affari, finanza, istruzione e istituzioni religiose sembrano non avere segreti per lui. Presto sapremo se deciderà di mettersi alla testa di una nuova formazione politica, puntando alla vittoria nel 2013.
Al di là di qualsiasi gioco scurrile di parole, facile e scontato con il cognome Passera, chiudo con una versione legata alla grande commedia della vita: Passerà anche lui. Come noi.
guglielmo donnini