21 nov. – Nuovo allarme suicidi per crisi economica. Dall’inizio dell’anno si contano gia’ 119 casi, con una preoccupante escalation a settembre e ottobre. A sostenerlo sono i risultati dello studio condotto da Link Lab, il Centro Studi e Ricerche Socio Economiche della Link Campus University.
Dall’inizio dell’anno sono 119 le persone che si sono tolte la vita perche’ schiacciate dal peso delle difficolta’ che la crisi economica porta con se’. Il numero dei suicidi per ragioni economiche e’ tornato a salire vertiginosamente a settembre, con 13 episodi, e nel mese di ottobre che conta addirittura 16 vittime. “E per novembre – ha dichiarato Nicola Ferrigni, docente di Sociologia della Link Campus University e direttore del Centro Studi Link Lab – l’allarme resta ancora molto alto.
Salgono complessivamente a 208 i suicidi registrati in Italia per motivazioni economiche dall’inizio del 2012 ad oggi. Non e’ possibile che vi siano cittadini e imprenditori che sempre piu’ spesso trasformano una richiesta di aiuto in soluzioni estreme, come il suicidio, perche’ oppressi da debiti o perche’ oramai privati della speranza di trovare un’occupazione”. Il numero piu’ elevato dei suicidi si registra ancora una volta tra gli imprenditori: 54 nei primi dieci mesi, il 45,4 per cento del totale dei suicidi per motivi economici registrati in Italia dall’inizio dell’anno. “Una situazione di indebitamento o di fallimento dell’azienda, i debiti verso l’erario ma anche la negazione di finanziamenti da parte degli istituti di credito – ha proseguito il direttore del Centro Studi Link Lab – hanno infatti condotto ad una situazione di disperazione soprattutto gli imprenditori.
Si tratta di uno scenario davvero allarmante che rappresenta le drammatiche difficolta’ legate alla crisi economica in cui versa il nostro Paese e che richiede un intervento immediato da parte delle istituzioni”. Nei primi dieci mesi del 2013 sono cresciuti inoltre i casi di suicidio tra i disoccupati: sono gia’ 46 i suicidi tra i senza lavoro contro i 28 registrati nell’intero 2012. Le classi di eta’ 45-54 anni e 55-64 anni risultano le piu’ esposte, con 38 i casi di suicidio per ciascuna delle due.
A seguire, il numero piu’ elevato di suicidi si rileva tra i 35-44enni, con 28 episodi. “I dati – ha dichiarato Ferrigni – sottolineano le gravi difficolta’ di un segmento della popolazione, quello dai 45 ai 64 anni, che raccoglie soprattutto imprenditori e artigiani maggiormente esposti alle difficolta’ e all’attuale andamento negativo del mercato. Non dimentichiamo che in questa fascia ritroviamo anche gli ‘esodati’, disoccupati over50 senza pensione”. (AGI) .