21 nov – Non danneggia i risparmi dei cittadini tedeschi il fatto che la Bce abbia tagliato i tassi di interesse dell’area euro: semmai sarebbe alzarli ora che assesterebbe loro un duro colpo. Lo ha spiegato il presidente della Bce Mario Draghi, contestando alcune recenti accuse che gli sono state mosse da economisti tedeschi, durante il suo intervento al convegno a Berlino organizzato dal Sueddeutsche Zeitung.
Draghi ha riconosciuto che “è seria la preoccupazione che i bassi tassi danneggiano i nostri risparmi, e su certe basi è vero. Ma nello spiegarlo non possiamo guardare ai risparmi come ad una voce isolata, dobbiamo considerare anche lo stato dell’economia. E i tassi sono bassi proprio a causa dello stato” di debolezza economica.
“Sono concepiti per favorire un ripristino della crescita in un contesto di stabilità dei prezzi. Se alzassimo i tassi ora” come suggeriscono alcuni economisti tedeschi “questo sì che danneggerebbe i risparmi, perché l’economia rallenterebbe, ci sarebbero persone che perderebbero il lavoro e rallenterebbero gli investimenti”.
“Quando l’economia si contrae – ha proseguito Draghi – inevitabilmente i risparmi vanno a ruota”. Peraltro per i risparmiatori tedeschi contano più i tassi sui bund a 5 anni per stabilire come vengono retribuiti i loro fondi. E se “certamente la decisione della Bce solitamente influisce anche sui tassi di lungo periodo, quando ci sta una crisi a pesare sono soprattutto altri fattori. Gli attuali tassi bassi sui Bund sono ampiamente spiegati dal fatto che gli investitori vedono la Germania come un porto sicuro”.
“Penso sia sbagliato criticare la decisione della Bce asserendo che ha danneggiato i risparmiatori in Germania”. Semmai “con la ripresa – a concluso Draghi – anche i tassi sui risparmi risaliranno”. tmnews