10 nov – L’Europa legata. I rischi dell’Euro. Nel pieno della tempesta economica e finanziaria che ha investito l’Europa, si studiano oggi modifiche e rimedi per il sistema della moneta unica, una buona idea realizzata male. Più di tredieci anni fa Giorgio La Malfa, pur condividendo il senso politico dell’euro e i valori dell’ideale europeista che ne ispiravano la creazione, esprimeva una riflessione fortemente critica sulla costruzione dell’Unione monetaria nel libro “L’Europa legata. I rischi dell’euro”, che questo volume ripresenta aggiornato da un nuovo saggio introduttivo di La Malfa e con la prefazione di Paolo Savona.
Nessuna variazione è stata apportata al testo originario perché quelle pagine scritte quando il cammino verso l’Unione monetaria europea era sostanzialmente compiuto – sono di straordinaria attualità. Già allora, scrive oggi La Malfa, “ero assolutamente convinto che una gestione improntata a una concezione così ristretta della politica economica si sarebbe presto scontrata con la realtà”.
Queste le considerazioni alle quali l’autore faceva seguire una serie di sue proposte per correggere i rischi dell’euro. Lette oggi, quelle considerazioni e quelle proposte suonano come una profezia. L’analisi e la diagnosi sviluppate da La Malfa più di tredici anni fa si sono dimostrate esatte e conservano tutta la loro validità. Per questo occorre rimeditarle adesso, sperando ci sia ancora tempo per rimediare agli errori e riprendere la strada della costruzione dell’Europa.
Nel libro L’Europa legata. I rischi dell’Euro, scritto nel 2000, Giorgio La Malfa dopo avere ricostruito le tappe che l’Europa ha percorso per giungere alla moneta unica, esamina le regole di funzionamento dell’Unione Monetaria Europea e si interroga sui loro possibili effetti, sulle economie europee e sull’Italia in particolare. E la risposta a cui giunge è sorprendente: così come è oggi organizzata l’Unione Monetaria, è difficile che l’Euro abbia successo. Sono necessari profondi cambiamenti e soprattutto è necessario chiarire le prospettive dell’integrazione politica dell’Europa.
Per evitare una crisi dell’Euro, va dunque urgentemente affrontato il problema politico. Sono passati 13 anni e questi “profondi cambiamenti” non ci sono stati. O meglio, se ci sono stati, hanno certamente peggiorato le prospettive per una integrazione politica europea.