Uccisa a calci e pugni e gettata in un campo, bulgaro confessa

viol-tunSalerno, 9 nov. – Ha confessato il marito di Violeta Caneva, la donna 48enne di nazionalità bulgara massacrata a colpi di sedia la notte scorsa a Castelnuovo Cilento. L’uomo, connazionale di 50 anni, manovale, da tempo in Italia insieme alla donna e ad un figlio di 18 anni, ha ammesso – secondo quanto si è appreso – l’omicidio al termine di un lungo interrogatorio da parte del pm Valeria Palmieri.

Uccisa a calci, pugni e abbandonata senza vita in un terreno poco distante dalla strada provinciale tra Vallo Scalo e Vallo della Lucania, in provincia di Salerno.
E’ stata trovata cosi’ una 48enne di origine bulgara che lavorava come badante. Sulle prime i carabinieri del comando provinciale di Salerno hanno ipotizzato che si trattasse di un investimento. Poi gli investigatori hanno rintracciato il marito, un operaio edile 50enne anch’egli bulgaro e lo hanno interrogato in caserma.

Ha ucciso la moglie per gelosia. Ha spiegato cosi’ ai carabinieri del comando provinciale di Salerno la violenta lite con la moglie culminata con la morte di lei. Interrogato per 3 ore l’operaio 45enne di origine bulgara Yordan Koled, fermato questo pomeriggio dopo il ritrovamento a Vallo della Lucania del corpo di Violeta Ganeva, 48 anni.

La coppia ieri sera rientrava da una festa di piazza e lei ha confessato al marito di aver avuto un rapporto con un altro uomo. Accecato dalla gelosia, il 45enne, una volta tornati a casa, si e’ avventato sulla donna con calci, pugno e schiaffi, afferrando poi una sedia e colpendola piu’ volte fino a procurarle una ferita mortale al capo. Ha poi trasportato la donna con una carriola nella vicina campagna, alla periferia di Vallo, e li’ ha abbandonato il corpo, dove poi e’ stato rinvenuto dai carabinieri. L’uomo e’ accusato di omicidio volontario e si trova in carcere in attesa della convalida del fermo.