5 nov – In Sicilia i Centri di primo soccorso e accoglienza e quelli per richiedenti asilo stanno letteralmente scoppiando e anche ieri si sono registrati nuovi sbarchi: ad Augusta, dove in serata sono giunti 400 immigrati recuperati a bordo della San Marco e 99 a Lampedusa per lo più siriani.
Per decongestionare questi centri il Ministero dell’Interno, che ha convocato una riunione con i vertici dei dipartimenti Immigrazione, Pubblica sicurezza e vigili del fuoco e con i prefetti della Sicilia, ha chiesto alle Prefetture dell’isola di reperire sistemazioni del tutto temporanee nei propri territori. La questione sarà posta all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, al fine di un possibile coinvolgimento di tutto il territorio nazionale. Le Prefetture siciliane si sono quindi date da fare per indire bandi per richiedere ai privati la disponibilità a svolgere servizio di accoglienza in favore dei cittadini extracomunitari. A fronte di un corrispettivo giornaliero di 30 euro più Iva a immigrato accolto, si dovranno garantire il servizio di assistenza generica alla persona, la fornitura di beni, servizi di gestione amministrativa, assistenza sanitaria, pulizia e igiene ambientale, l’erogazione dei pasti, e un pocket money di 2,50 euro.
Sono tantissimi gli immigrati da «smistare» in strutture diverse da quelle già occupate, presumibilmente fino a dicembre, anche se sarà difficile entro quella data trovare altre soluzioni. La Prefettura di Messina ha messo a disposizione il palazzetto dello Sport «Primo Nebiolo», di proprietà degli Studi di Messina, ed è in cerca di un’area di proprietà pubblica in cui allestire una tendopoli. Non si tratta dell’unico palazzetto dello Sport destinato agli immigrati. Quello di Pozzallo ne ospita 250. Ma le mamme degli sportivi non ci stanno e si sono rivolte al sindaco, Luigi Ammatuna. «Va bene l’accoglienza – dicono – ma questo non autorizza nessuno a fare pesare il problema immigrazione sui nostri bambini».
I Cpsa e i Cara, quindi, non sono i soli a scoppiare in Sicilia. Il sindaco di Pozzallo ha riferito della rinuncia di alcune donne alla corsa mattutina o alla passeggiata serale perché denunciano di essere state vittime di molestie da parte di immigrati che entrano ed escono dal Cpsa, che ne ospita 500. In alcune parti dell’isola sono, invece, gli immigrati a essere insorti. Chiedono la velocizzazione delle loro pratiche o, in alcuni casi, migliori condizioni di accoglienza che, in una situazione di enorme emergenza, risultano davvero molto difficili da potere garantire. «La situazione è obiettivamente complicata, quasi insostenibile – dice il direttore del Cpsa di Pozzallo, Giovanni Gambuzza -. Abbiamo fatto e continueremo a fare del nostro meglio, ma è chiaro che occorre provvedere al più presto a trasferire buona parte delle persone sbarcate a Pozzallo».
il giornale
Siamo davvero al ridicolo, chiedere a noi italiani di far entrare questa gente nelle nostre case? Era questo che volevate? Gente finta perbenista eccovi accontentati adesso potete anche usufruire di 30 euro al dì!!!
..Aggiungere però che la gente che ospiterà i clandestini dovrebbe essere avvisata che lo Stato potrebbe comportarsi come si è comportato con le IMPRESE…queste ultime hanno fatto il lavoro ma non sono state pagate…quindi occhio!!!
Lo Stato non ha soldi quando deve ridurre le tasse, piange miseria, ma quando si tratta di immigrati clandestini e Rom, i soldi escono come per magia…sarà ma io me sento presa per i fondelli!!!