5 nov. – Ampliare il modello di detenzione ‘aperta’, in cui le “camere di pernottamento siano luoghi per il riposo e non per lo svolgersi della giornata quasi nella sua interezza”. E’ l’obiettivo delineato oggi dal Guardasigilli Annamaria Cancellieri nel corso dell’incontro a Strasburgo con il segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjorn Jagland. “Si tratta di un insieme di provvedimenti di tipo amministrativo – ha spiegato il ministro – messi a punto da un’apposita Commissione e rivolti prioritariamente ai detenuti classificati come richiedenti misure di media o bassa sicurezza.
Complessivamente riguardano la quasi totalita’ della popolazione detenuta, coinvolgendo 52.373 detenuti”. La detenzione ‘aperta’, gia’ in fase di attuazione, riguarda la permanenza fuori dalle camere di pernottamento e dalle sezioni ove queste sono dislocate per almeno 8 ore al giorno.
Oggi, ha sottolineato Cancellieri, “il 29% dei detenuti usufruisce di tale previsione che sara’ estesa, secondo il crono programma adottato, fino a raggiungere il 79% dei detenuti nell’aprile 2014”. L’ipotesi di detenzione aperta si accompagnera’ ad altri interventi: tra questi l’estensione dell’attivita’ lavorativa.
Il ministero della Giustizia “sta attualmente elaborando – ha spiegato il Guardasigilli – nell’ambito della riorganizzazione del sistema detentivo, un progetto diretto ad accentrare la gestione dei fondi per ricollocare organicamente le risorse in relazione a un piano nazionale che preveda spazi all’interno degli Istituti penitenziari idonei ad accogliere attivita’ lavorative”. (AGI) .