4 nov. – “Il denaro della Comunita’ europea, i 497 milioni di euro derivanti dal Fondo di solidarieta’ sarebbe dovuto essere speso immediatamente per dare alloggio agli sfollati; le stesse abitazioni (i cosiddetti progetti case, ndr) che sono state realizzate nel post sisma aquilano dovevano essere provvisorie e non definitive. In sostanza secondo noi la maggior parte del denaro non e’ stato speso nella maniera piu’ giusta e la stessa realizzazione degli alloggi ha visto una maggiorazione dei costi pari al 150 per cento del prezzo di mercato”.
Commissione UE: non abbiamo piu’ soldi, pagamenti a rischio
Lo ha detto stamane a L’Aquila nel corso di una conferenza stampa il parlamentare europeo Soren Bo Sondergaard, norvegese, relatore della Commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo.
Secondo l’europarlamentare ‘Molte piu’ persone avrebbero potuto beneficiare dell’aiuto europeo se i soldi fossero stati spesi nella maniera piu efficace”. Poi un affondo dello stesso Sondergaard: “I soldi dei contribuenti europei, spesi all’Aquila, non hanno soddisfatto abbastanza la popolazione del cratere, i contribuenti si aspettavano di meglio. Se le abitazioni provvisorie verranno messe sul mercato se l’idea e’ quella di voler monetizzare gli alloggi, siamo pronti a richiedere all’Italia la cifra di 450 milioni di euro, perche’ viene meno la mission della solidarieta’. Noi critichiamo l’ operato del Parlamento europeo che avrebbe dovuto vigilare. Ora su queste spese chiediamo spiegazioni, abbiamo il sospetto che il denaro sia stato impegnato in maniera criminale. Se non riceveremo delle risposte siamo pronti a non votare il consultivo della Commissione, cio’ significa che la stessa e’ dimissionaria”.
Per l’ europarlamentare “la ricostruzione del centro della citta’ e’ incredibilmente tardiva. A distanza di tre anni dalla prima visita – ha rilevato – e’ un deja vu, per non parlare dei materiali scadenti utilizzati e le abitazioni temporanee. In Europa abbiamo 25 milioni di disoccupati e 100 milioni di persone che vivono ai livelli di poverta’, non possiamo permetterci degli sprechi, purtroppo il denaro non e’ stato utilizzato per lo scopo iniziale’. La vicenda verra’ discussa il sette novembre dinanzi al Parlamento europeo”.
(AGI) .