28 ott.- Nuovo caso di sfruttamento alla Foxconn, ma questa volta nel cuore dell’Europa, in Repubblica ceca. Nel mirino, l’impianto di Pardubice dove, secondo diversi media tedeschi, l’appaltatrice taiwanese che assembla prodotti per Apple e HP avrebbe ristabilito le stesse, durissime condizioni di lavoro che caratterizzano le fabbriche cinesi: turni di 12 ore, ritmi pressanti che impediscono pause, salari sopra il minimo sindacale, ma piu’ bassi della media.
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Gli impiegati di Pardubice sono perlopiu’ persone provenienti dal Vietnam, dalla Bulgaria e dalla Mongolia che non conoscono la lingua e meno ancora i propri diritti e le leggi locali. Una “schiavitu’ moderna” che rischia di contagiare l’Europa, mettono in allerta gli osservatori.
Nei giorni scorsi l’associazione australiana Walk Free Foundation ha pubblicato il primo ‘Indice della schiavitu’ mondiale’ da cui e’ emerso che nel mondo 29,8 milioni di persone vivono in condizioni di “moderna schiavitu'”, una condizione che comprende fenomeni come il lavoro forzato e la tratta degli esseri umani. Con 8.000 “schiavi” l’Italia e’ il Paese dell’Europa centro-occidentale con il rischio piu’ alto, ma viene dietro a Bulgaria, Grecia, Croazia e a tutta l’Europa orientale.
E’esattamente funzionale e in conformità al progetto per annientare gli europei,e in particolare italiani e greci.