27 ott – Alba Dorata torna a manifestare ad Atene, per chiedere la liberazione del suo leader, Nikos Michaloliakos, e di altri due personaggi di spicco del partito, in carcerazione preventiva perché sospettati di fare parte di una “organizzazione criminale”.
Delle stesse accuse dovranno rispondere altri tre deputati, ai quali si uniranno molto probabilmente ancora tre colleghi di partito, che la settimana scorsa si sono visti revocare l’immunità.
A nessuno dei parlamentari vengono contestate reponsabilità dirette nell’omicidio del rapper Pavlos Fyssas, ucciso da un militante di Alba Dorata il mese scorso a causa di una lite nata per motivi di calcistici in seguito alla partita Olympiakos-PSG, non per motivi politici; ma di fatto le inchieste sono partite dopo quest’assassinio.
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Le foto della giovane vittima sono state brandite da un gruppo di manifestanti di estrema sinistra, che hanno sfilato contemporaneamente ai neonazisti, senza però entrare in contatto con loro.
Il Parlamento greco, non pago degli arresti, ha poi persino sospeso i finanziamenti pubblici che spetterebbero ad Alba Dorata.
Alba Dorata ha ottenuto il 7% dei voti nelle scorse elezioni politche in grecia, raddoppiando poi i consensi negli ultimi sondaggi. Nemmeno gli arresti hanno intaccato più di tanto il gradimento dei greci nei confronti di Alba Dorata.
Strumentalizzare un omicidio per giustificare indirettamente il carcere preventivo dei leader di Alba Dorata e staccare la spina ai finanziamenti al partito: se non è un trattamento fascista per far fuori un partito antieuropeista con i consensi in ascesa, ci assomiglia davvero molto.
Cercano di reprimere l’opposizione sociale!