27 ott – VICENZA. In pochi mesi avevano intascato un bel gruzzolo truffando anziani con un sistema tanto ingegnoso quanto efficace e che pareva inattaccabile. Ma un quartetto di nomadi, protagonista degli odiosi episodi, accaduti nel Vicentino, nel Bassanese e nel Padovano, è stato smascherato, dopo una complessa indagine, dai carabinieri del Nucleo operativo di Bassano guidato dal luogotenente Losavio.
Agli arresti è finita una 33enne, Sabrina Majer, milanese d’origine, che vive in un campo nomadi di Cadoneghe. La donna dovrebbe essere in carcere ma nei suoi confronti sono scattati i domiciliari perché in gravidanza. I carabinieri la ritengono figura di spicco del gruppo. Era cioè la persona che bussava alle porte degli anziani, ne carpiva la fiducia, li aggirava con false indicazioni e spariva alla fine con bottini più o meno consistenti e che sommati sono risultati assai fruttuosi.
I militari guidati dal capitano Mario Rocco e dal comandante del Nucleo operativo Enrico Lo Savio le attribuiscono 18 furti sui 29 segnalati. L’accusa nei suoi confronti è di furto aggravato in abitazione portato a termine con destrezza o in modo fraudolento, a seconda dei casi. Con la donna sono stati denunciati i presunti complici, tre, tutti con precedenti contro il patrimonio. Si tratta di un uomo M. Z., 23 anni, che vive in un campo nomadi vicino a Valdagno e due donne imparentate tra loro, I. D., 23 anni e A.D., 48 anni, che stazionano in un campo nomadi a Vicenza.
L’indagine, scattata dopo la denuncia di un furto nel novembre 2012 a Marostica, si è sviluppata vagliando una miriade di elementi, testimonianze, segnalazioni e immagini di telecamere. Le vittime erano scelte in particolare tra ultraottantenni, soprattutto se necessitavano di assistenza, facilmente raggirabili…
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