26 OTT – “Sappiamo quanti discorsi intrisi di odio si stanno propagando e stanno influenzando le nostre società, su entrambe le rive del Mediterraneo. Con il rafforzamento del dialogo aperto e franco tra le culture, confido che potremo promuovere la comprensione reciproca che ci consentirà di raccogliere le sfide più ardue: il mondo non cambierà in modo automatico”.
Ne è convinto Nassir Abdulaziz Al-Nasser, Alto rappresentante delle Nazioni Unite per l’Alleanza delle Civiltà, intervenuto a Rimini alla 44/a edizione delle Giornate internazionali di studio ‘Pio Manzù’.
Secondo l’esponente dell’Onu, relatore alle giornate intitolate ‘La Palma e l’Abete. Dialoghi interculturali tra Europa e mondo arabo: i comuni obiettivi per il reciproco sviluppo’, ”il conflitto è stato spesso la cifra delle relazioni fra l’Europa e il mondo islamico in diversi momenti della nostra storia comune. Il cosiddetto scontro di civiltà – ha sottolineato in un passaggio del suo intervento – è forse più il riflesso dello squilibrio delle forze politiche ed economiche che non il risultato di culture, religioni o tradizioni diverse. Non v’è alcun dubbio che le disuguaglianze nei livelli di sviluppo socio-economico fra le due rive del Mediterraneo hanno influenzato i rapporti fra gli Stati e i popoli”. Quindi, ha scandito Nassir Abdulaziz Al-Nasser, “invito ciascuno di voi a rifiutare e combattere lo scontro di civiltà.
A tale riguardo, i diplomatici, i decisori, la società civile, gli intellettuali e, in particolare, i leader religiosi e politici hanno grandi responsabilità”. Per Al-Nasser ne hanno però anche i media e tutti coloro che ogni giorno contribuiscono a creare l’odio per l’altro, sulle due sponde del Mediterraneo”.
Proprio a tale riguardo, puntualizza l’esponente delle Nazioni Unite, “l’Alleanza sta avviando un progetto innovativo che la vedrà impegnata nei prossimi dodici mesi per monitorare i casi di incitazione all’odio nei media in occasione di particolari eventi e incidenti sulle sponde nord e sud del Mediterraneo. In questo modo l’Alleanza sta svolgendo un ruolo guida nel rafforzare il dibattito fra i professionisti del settore su come migliorare la qualità del loro lavoro di cronisti, evitando intolleranza e istigazione all’odio“. Al termine del suo intervento Nassir Abdulaziz Al-Nasser ha ricevuto la medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica.
“Come tenace promotore della tolleranza, della convivenza pacifica e del dialogo interculturale – viene spiegato nella motivazione dell’onorificenza – Nassir Abdulaziz Al-Nasser ha percorso nuove vie per l’affermazione della pace utilizzando i valori dell’arte, della cultura e il pensiero innovativo. Con la nobile missione di costruire ponti di pace tra tutte le culture e le civiltà, ha dedicato i suoi sforzi alla creazione e organizzazione di attività globali per incoraggiare il rispetto della diversità e la comprensione reciproca tra i popoli”.
L’odio del sud Mediterraneo verso il nord ha un nome ben preciso che ne decreta l’origine:corano. L’eventuale odio (più propriamente lo definirei “reazione difensiva” dei paesi del nord del mediterraneo verso il sud è la CONOSCENZA del CORANO.
Nassir Abdulaziz Al-Nasser un nome, una storia.
Non sono i media che causano odio, è il comportamento irrispettoso dei musulmani verso tutti gli altri, il loro rifiuto di integrarsi e l’aderire a tutti i costi alle leggi della shariah, sebbene queste non sono inplementate in Europa (per fortuna) e sebbene le leggi della shariah vanno contro le nostre (la shariah prevede, tra le altre cose, la lapidazione delle adultere)