22 ott – Nel Centro d’accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, in provincia di Catania, dove la situazione, già di per sé delicata, è esplosa stamattina la violenza. Alcuni immigrati sono infatti scesi in strada per protestare e hanno lanciato pietre contro l’auto di servizio della polizia stradale di Caltagirone.
Dalle prime ore di questa mattina, poi, hanno bloccato la strada statale 417. Hanno anche assalito un’area di servizio, dove i lavoratori si sono asserragliati dentro il bar. Nel parcheggio del distributore di benzina sono stati distrutti i vetri di un’auto in sosta e di un autobus di linea.
“Questa volta ho avuto veramente paura, non era mai accaduta una cosa del genere”, ha dichiarato Leonardo Silva, titolare della stazione di servizio presa d’assalto da una decina di migranti del Cara di Mineo. “Li abbiamo visti arrivare – ricostruisce – abbiamo visto che erano particolarmente arrabbiati. Abbiamo bloccato le pompe e ci siamo chiusi nel bar, abbassando la saracinesca. Diversi sono passati senza fermarsi, ma un gruppo con bastoni e pietre ha assalito un’auto posteggiata, distruggendo i finestrini”.
Nella stazione di servizio è anche entrato, per evitare i massi sulla strada, un bus di linea extraurbano. “Si sono scagliati contro il pullman dell’Ast – ricorda Silva – e hanno rotto qualche finestrino laterale. L’autista è ripartito subito”. Il gestore dell’area di servizio riconosce che “non è mai accaduta una cosa del genere”. “In passato – osserva – ci sono state proteste, ma la nostra stazione eè sempre stata lasciata ‘tranquilla’. Adesso siamo seriamente preoccupati…”.
Al momento non si registrano feriti. Già ieri sera c’ erano state tensioni all’interno della struttura che ospita circa 4mila migranti. A gruppi di 10-15 numerosi extracomunitari camminano sulla strada statale Catania-Gela, in entrambe le direzioni. Per precauzione è stato deciso il divieto di transito. Sul posto sono stati inviati rinforzi delle forze dell’ordine. (da CataniaToday)
…”non è mai accaduta una cosa de genere,,,” già , c’è sempre una “prima volta”, alla quale seguono poi tante e tante altre volte ancora !! Però bisogna dare atto che la CULTURA ha sempre la precedenza…specialmente quella da importazione !
Io vivo a Caboverde da 14 anni , ho un negozio di abbigliamento una casa di proprieta’ ,una vita semplice dignitosa nel rispetto delle norme della legge e dell’educazione ho avuto diversi dipendenti locali nel corso degli anni ,ho una moglie e un figlio locali .
La dimensione della mia citta’ è tipo 5000 persone quindi la polizia ci conosce uno a uno e dopo 14 anni e un inserimento piu’ che regolare , mi sento chiamare e trattare ancora come un clandestino e trattato come un criminale , se solo mi permettessi di protestare per una multa in auto mi vedrei sequestrare auto essere arrestato e malmenato ,come gia’ successo ad altri residenti , da noi è tutto al contrario .
Rimetterlo in mare
Kyenge, Boldrini e tutta la razza vostra, questa è l’acculturamento che vorreste imporci? essere selvaggi? Attenzione però che se diventassimo così, saremmo in più, e questo significa che prima o poi vi butteremo fuori a pedate nel culo voi e tutti quelli seduti sulla poltrona magica!!!