16 ott – Sono circa 370 i migranti soccorsi nelle ultime ore da un mercantile e da mezzi della Marina e della Guardia costiera nelle acque del Mediterraneo, dove oggi ha preso il via l’operazione italiana “Mare Nostrum”.
La fregata Espero e il pattugliatore Vega della Marina militare e tre motovedette della Capitaneria di porto di Lampedusa hanno risposto a due chiamate da telefoni satellitari giunte ieri sera, riferiscono Marina e Guardia costiera.
Un barcone con 210 persone, tra cui 36 minori e 32 donne, è stato soccorso a circa 45 miglia da Lampedusa, in acque in cui la competenza dei soccorsi spetta delle autorità maltesi. Si tratta di migranti provenienti da Eritrea, Somalia e soprattutto Siria, trasferiti a Lampedusa.
Altre 80 persone su un gommone sono state soccorse a 60 miglia da Lampedusa, sempre in acque di competenza maltese. I migranti, tra cui 10 donne 4 delle quali in stato interessante, provengono da Nigeria, Bangladesh e Nepal. Anche loro sono giunti a Lampedusa.
Altre 80 persone sono state soccorse in acque libiche dal mercantile panamense Glory Sky, dirottato nella zona dalla centrale operativa della Guardia costiera di Roma d’accordo con le autorità libiche. I migranti sono stati portati nel porto siciliano di Pozzallo, riferisce la Guardia costiera.
Oggi è partita la missione militare italiana voluta dal governo per evitare altri naufragi come i due in cui questo mese hanno perso la vita centinaia di migranti.
Si tratta di un dispositivo per individuare tempestivamente migranti in difficoltà che si affianca a quello europeo di Frontex, e che utilizza cinque navi della Marina militare, elicotteri, un aereo, mezzi della Guardia costiera e droni.
Secondo i dati forniti oggi dal Dipartimento libertà civili e immigrazione del Viminale, i migranti salvati in mare dal 1° gennaio sono circa 25.000.
I migranti sbarcati sulle coste italiane, sempre dal 1° gennaio ad oggi, risultano oltre 35.000, circa 9.800 dei quali siriani in fuga dalla guerra civile. Di questi, secondo il Viminale, circa 24.000 hanno diritto a essere protetti.
Sono circa 370 i migranti soccorsi nelle ultime ore da un mercantile e da mezzi della Marina e della Guardia costiera nelle acque del Mediterraneo, dove oggi ha preso il via l’operazione italiana “Mare Nostrum”.
La fregata Espero e il pattugliatore Vega della Marina militare e tre motovedette della Capitaneria di porto di Lampedusa hanno risposto a due chiamate da telefoni satellitari giunte ieri sera, riferiscono Marina e Guardia costiera.
Un barcone con 210 persone, tra cui 36 minori e 32 donne, è stato soccorso a circa 45 miglia da Lampedusa, in acque in cui la competenza dei soccorsi spetta delle autorità maltesi. Si tratta di migranti provenienti da Eritrea, Somalia e soprattutto Siria, trasferiti a Lampedusa.
Altre 80 persone su un gommone sono state soccorse a 60 miglia da Lampedusa, sempre in acque di competenza maltese. I migranti, tra cui 10 donne 4 delle quali in stato interessante, provengono da Nigeria, Bangladesh e Nepal. Anche loro sono giunti a Lampedusa.
Altre 80 persone sono state soccorse in acque libiche dal mercantile panamense Glory Sky, dirottato nella zona dalla centrale operativa della Guardia costiera di Roma d’accordo con le autorità libiche. I migranti sono stati portati nel porto siciliano di Pozzallo, riferisce la Guardia costiera.
Oggi è partita la missione militare italiana voluta dal governo per evitare altri naufragi come i due in cui questo mese hanno perso la vita centinaia di migranti.
Si tratta di un dispositivo per individuare tempestivamente migranti in difficoltà che si affianca a quello europeo di Frontex, e che utilizza cinque navi della Marina militare, elicotteri, un aereo, mezzi della Guardia costiera e droni.
Secondo i dati forniti oggi dal Dipartimento libertà civili e immigrazione del Viminale, i migranti salvati in mare dal 1° gennaio sono circa 25.000.
I migranti sbarcati sulle coste italiane, sempre dal 1° gennaio ad oggi, risultano oltre 35.000, circa 9.800 dei quali siriani in fuga dalla guerra civile. Di questi, secondo il Viminale, circa 24.000 hanno diritto a essere protetti.
Non possono andare a prenderli direttamente in libia?