“Dopo questo disco esco di scena per un po’, sparisco, mi dedico a mia figlia e inizio a lavorare al nuovo album”. Gianna Nannini parla a Vanity Fair del lavoro, ma soprattutto della piccola Penelope: “Per stare dietro a mia figlia consumo un sacco di energie. Passano le ore senza che me ne renda conto. Mi dimentico di tutto, a volte anche di mangiare”. Poi spiega l’infiammazione al tendine del braccio destro, causata dal tiralatte: “Il primo mese ho allattato Penelope al seno, poi sono passata al biberon, perché per lei era più facile. Per questo ho cominciato a usare il tiralatte che, però, mi ha provocato questo problema: un casino quando dovevo tenerla in braccio per addormentarla”.
Alla domanda su come si aspettasse sua figlia, risponde: “Con tanti capelli. E, infatti, ne ha tantissimi. E ha anche una voce pazzesca. Mia madre mi ha detto: ‘Oh Gianna, ma la tu’ figliola c’ha la voce più bella della tua’. Del resto abbiamo messo il cordone ombelicale sotto la rosa, una tradizione toscana. Se prendi un pezzettino di cordone e lo seppellisci nella terra vicino a una pianta di rose, alla bambina verrà una bella voce”. Sulla possibilità di allargare la famiglia dice: “Non bisogna chiedere troppo. Comunque potrei rimanere incinta di nuovo, ma penso di più a un bambino in affido”.
Alle accuse rivoltole da molti sul fatto di aver voluto un bambino in tarda età, la Nannini si difende: “Ho fatto solo una cura contro l’infertilità per rimanere incinta più facilmente. Niente bombe ormonali. È scientificamente provato che fare un figlio dopo i cinquant’anni fa bene: aiuta il ricambio delle cellule. Mi è pure migliorato il fisico. Dovrebbe vedermi nuda”. La Nannini confessa di aver perso un bambino dopo aver partecipato alla marcia della pace di Assisi contro la guerra in Kosovo (nel 1999, ndr) e uno durante il periodo di Amiche per l’Abruzzo (il 21 giugno 2009, ndr).
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