11 ott. – “Sapevate che Beppe Grillo, nel 2005, firmo’ un appello dei radicali a favore dell’amnistia? Questo dimostra che la sua attuale posizione, contraria a ragionare su qualsiasi tipo di provvedimento, anche di sola amnistia per i reati minori della Fini-Giovanardi, non e’ che espressione di mero marketing elettorale. Nulla di piu'”.
E’ questo il commento di Giovanni Favia, consigliere regionale dell’Emilia-Romagna ed ex esponente del M5s. “Per fortuna c’e’ la rete a dimostrare la coerenza politica di Grillo che non manca mai di smentire se stesso – continua Favia – Quella sua firma nel 2005 dimostra che le sue scelte politiche sono dettate unicamente da strategie di marketing. Chiudersi a riccio su un tema complesso come l’amnistia non fa altro che lasciare a PD e PDL l’occasione di scrivere il peggiore provvedimento possibile. Mettere sul tavolo, invece, paletti e condizioni sarebbe stato sicuramente politicamente piu’ costruttivo e proficuo. Poi se la casta crede di poter usare la tragedia delle carceri a proprio uso e consumo si alzino le barricate”.