Allarme Fmi su economia Italia: Pil -1,8% nel 2013, la disoccupazione salira’ al 12,5

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8 ott. – Riviste al ribasso, di nuovo, le stime Fmi sull’economia italiana: crescita bassa e disoccupazione alta. Il pil italiano si contrarra’ dell’1,8% quest’anno per poi tornare a crescere dello 0,7% il prossimo. La previsione e’ contenuta nel Rapporto economico globale del Fondo monetario internazionale. Ad allarmare sono i dati sulla disoccupazione che tocchera’ un picco del 12,5% quest’anno per poi scendere soltanto al 12,4% il prossimo. Stabile l’inflazione prevista all’1,6% e all’1,3% rispettivamente. Bilancia delle partite correnti in pareggio nel 2013 e in avanzo dello 0,2% nel 2014.

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La crescita mondiale viaggia “a basso regime” e “resta ancora debole”. Il giudizio e’ del Fondo monetario internazionale che nel suo Rapporto economico globale registra un rallentamento dei paesi emergenti, in particolare di India e Cina, e la persistenza di rischi al ribasso nel medio periodo. La stima di incremento del Pil mondiale subisce cosi’ un taglio rispetto alle previsioni di luglio: nel 2013 si attestera’ al 2,9% invece che al 3,2%, mentre nel 2014 accelerera’ al 3,6% e non piu’ al 3,8%. A sostenere il rimbalzo dovranno pensarci le economie avanzate, a partire dagli Stati Uniti, su cui tuttavia gravano i rischi legati al possibile default del debito e all’exit strategy monetaria.
Secondo il Fondo, le economie avanzate cresceranno quest’anno dell’1,2% per poi accelerare al 2% nel 2014, con stime invariate rispetto a questa estate.

Il Pil statunitense, principale ‘driver’ di questa fase economica, passera’ invece dal +1,6% del 2013, con una limatura dello 0,1% rispetto alle stime estive, al +2,6% dell’anno prossimo (-0,2%), dando pero’ per scontato che i conflitti sul tetto del debito verranno presto risolti. In caso contrario, avverte il Fondo, i danni per l’economia mondiale sarebbero “seri”.
Nell’area dell’euro, gli indicatori sulla fiducia testimoniano che l’attivita’ economica “si sta stabilizzando nei Paesi periferici e ha gia’ cominciato a recuperare nelle economie ‘core'”. Pesano pero’ ancora le ristrettezze del credito. Per quest’anno i tecnici di Washignton prevedono ancora una contrazione del Pil pari allo 0,4% (+0,1% rispetto a luglio), ma confermano un rimbalzo pari all’1% nel 2014. Tra i Paesi maggiori, la Germania crescera’ dello 0,5% e dell’1,4% rispettivamente nei due anni e la Francia dello 0,2% e dell’1%.
In Italia a una riduzione del Pil dell’1,8% quest’anno seguira’ un incremento dello 0,7% il prossimo.
A FRENARE SONO LE ECONOMIE EMERGENTI

Rispetto alle previsioni di luglio, il Fondo taglia dello 0,5% al 4,5% l’incremento del Pil nel 2013 e dello 0,4% al 5,1% quello del 2014. La revisione piu’ pesante riguarda l’India, il cui prodotto e’ previsto salire del 3,8% quest’anno e del 5,1% il prossimo, con una limatura pari rispettivamente all’1,8 e all’1,1%.
Anche la Cina crescera’ meno del previsto, il prodotto salira’ del 7,6% nel 2013 e del 7,3% nel 2014, rispettivamente lo 0,2% e lo 0,4% in meno rispetto a quanto stimato dal Fondo in estate. I riflessi piu’ evidenti si avranno sui Paesi asiatici in via di sviluppo, il cui Pil aumentera’ del 6,3% quest’anno e del 6,5% il prossimo, con una limatura pari rispettivamente allo 0,6 e allo 0,5%. Sostanzialmente stabili le stime sull’andamento del Pil giapponese: +2% nel 2013 e +1,2% nel 2014, rispettivamente -0,1% e +0,1% rispetto a luglio.
allarme lavoro in eurozona, rischio tensioni sociali La disoccupazione dell’Eurozona “e’ molto alta e le tensioni sociali e politiche stanno frenando il ritmo delle riforme”.
L’allarme e’ contenuto nel Rapporto economico globale del Fondo monetario internazionale, secondo cui i senza lavoro nell’area dell’euro arriveranno al 12,3% nel 2013 per poi scendere di appena lo 0,1% al 12,2% nel 2014. I tecnici di Washington ritengono anche per questo necessario “un maggiore allentamento monetario, incluso un ulteriore taglio dei tassi di interesse” e un miglioramento dell’accesso al credito, “soprattutto per le Pmi”.