3 ott. – Un barcone carico di immigrati e’ naufragato lungo le coste di Lampedusa nella zona dell’Isola dei Conigli. Sono gia’ dieci i cadaveri recuperati dai soccorritori e tra questi c’e’ quello di una donna incinta. Il bilancio pare destinato comunque ad aggravaersi perche’ i soccorritori riferiscono che in mare ci sono ancora moltissimi corpi. “Ho chiesto ai soccorritori di descrivermi la situazione, mi hanno risposto che il mare e’ pieno di morti”.
Afferma il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Sono circa 150 le persone recuperate in mare dai soccorritori, i superstiti sono stati portati sulla banchina, dove sono stati predisposti i mezzi e il personale per dare loro prima assistenza. Le operazioni di soccorso procedono convulse, e impegnano oltre a Guardia costiera, Guardia di finanza e carabinieri anche pescherecci Lampedusani.
Un incendio divampato a bordo del barcone sarebbe la causa del tragico naufragio. Lo riferiscono i superstiti, che raccontano di un falo’ acceso da alcuni dei passeggeri quando l’imbarcazione era in prossimita’ della costa dell’Isola dei Conigli, con l’intento di farsi avvistare e soccorrere. Le fiamme incontrollate si sono pero’ propagate e sul natante e’ divampato un rogo nel panico generale, che ha spinto tutti a gettarsi in mare. Sulla barca c’erano almeno 400 persone, sempre secondo le testimonianze dei sopravvissuti.