CEDU: Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Vi dice niente? Sapete cos’è? La volete riconoscere? …Oppure… visto che si tratta del Senatore Silvio Berlusconi, non ve ne pò fregà de meno? Se decidete per oppure… il discorso è chiuso.
Se invece, Voi “democratici”, Voi “giustizialsti”, Voi, cultori dell’odio a prescindere, sempre pronti a santificre: “la legge è uguale per tutti” e “la legge si applica”, Voi, sempre pronti ad invocare la Costituzione Italiana e le Convenzioni Internazionali, volete leggere, volete studiare, volete capire, volete osservare e volete rispettare – la rimarco, perchè di volontà si tratta – la CEDU, la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali Firmata a Roma il 4 novembre 1950, ratificata dall’Italia con legge 4 agosto 1955 n. 848 il cui Testo coordinato con gli emendamenti di cui al Protocollo n. 11 firmato a Strasburgo l’11 maggio 1994, è entrato in vigore il 1 novembre 1998, fate mea culpa e dite: siccome nei confronti del Caimano nutriamo e coltiviamo da sempre un odio viscerale, che ne siamo accecati e per questo lo vogliamo vedere morto, non solo politicamente, non volgiamo rispettare la CEDU. Stop!
Ai “democratici”, ai “giustizialisti”, ai cultori del’odio a prescinderem desidero far sapere o rammentare che la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU o C.E.D.U.), al 2004 è stata ratificata da 44 paesi aderenti al Consiglio d’Europa, tra cui i quindici membri dell’Unione Europea, tra cui anche l’Italia.
I “democratici”, i “giustizialisti”, i cultori del’odio a prescindere devono sapere o ricordare che con la Firma della CEDU, ogni Stato, quindi anche l’Italia, si è obbligato al rispetto dei diritti garantiti dalla stessa Convenzione nell’ambito del proprio ordinamento giuridico nazionale ed a favore di qualunque persona, senza distinzioni di alcuna specie, come di sesso, di razza, di colore, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di appartenenza a una minoranza nazionale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
Tra i più importanti divieti a carico degli Stati: la tortura e le pene o trattamenti inumani o degradanti, la schiavitù, la servitù e il lavoro forzato, nessuna pena senza legge, la retroattività delle leggi penali, le discriminazioni nel godimento dei diritti e delle libertà garantiti dalla Convenzione, l’espulsione da parte di uno Stato dei propri cittadini, l’espulsione collettiva di stranieri, l’imprigionamento per debiti, l’abuso del diritto, la pena di morte.
Gli Articoli della CEDU, Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che salvaguardano i Diritti e le Libertà fondamentali di tutti, quindi, anche del Senatore Silvio Berlusconi.
Articolo 7 – Nessuna pena senza legge.
- Nessuno può essere condannato per una azione o una omissione che, al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il diritto interno o internazionale. Parimenti, non può essere inflitta una pena più grave di quella applicabile al momento in cui il reato è stato commesso.
- Il presente articolo non ostacolerà il giudizio e la condanna di una persona colpevole di una azione o di una omissione che, al momento in cui è stata commessa, era un crimine secondo i principi generale di diritto riconosciuti dalle nazioni civili.
Articolo 45 – Motivazione delle sentenze e delle decisioni
- Le sentenze e le decisioni che dichiarano i ricorsi ricevibili o irricevibili devono essere motivate.
- Se la sentenza non esprime in tutto o in parte l’opinione unanime dei giudici, ogni giudice avrà diritto di unirvi l’esposizione della sua opinione individuale.
Articolo 47 – Pareri consultivi
- La Corte può, su richiesta del Comitato dei Ministri, fornire pareri consultivi su questioni giuridiche relative all’interpretazione della Convenzione e dei suoi protocolli.
- Tali pareri non devono riguardare questioni inerenti al contenuto o alla portata dei diritti e libertà definiti nel Titolo I della Convenzione e nei protocolli, né su altre questioni che la Corte o il Comitato dei Ministri si troverebbero a dover giudicare in seguito alla presentazione di un ricorso previsto dalla Convenzione.
- La decisione del Comitato dei Ministri di chiedere un parere alla Corte è adottata con un voto della maggioranza dei rappresentanti che hanno il diritto di avere un seggio al Comitato.
Infine, se in questo Paese grazie alla magistratura democraticizzata volete continuare ad esercitare la vostra “democratura” dove per i nemici le leggi si applicano e per gli amici le leggi si interpretano, ne prendiamo atto, ma è un altra storia, e una storia che non hanno scritto gli italiani.
Armando Manocchia
Una seconda considerazione, se, come intende il PDL, la legge non si debba applicare a “reati commessi prima della legge”, vorrebbe dire che questa legge si applicherà solo fra otto dieci anni, cioè il tempo necessario per arrivare a sentenze definitive nel nostro paese, già questo dovrebbe far cadere ogni dubbio, come mai allora la legge è già stata applicata nei comuni ecc. ecc., sempre più mi convinco che si cerca solo ed esclusivamente di perdere tempo, come se questo paese se lo potesse permettere!!
Non me ne intendo di leggi, ma secondo me, la legge in questione si applica in base alle sentenze, non al reato, hai avuto una condanna passata in giudicato superiore ai due anni? si, non sei eleggibile e se già eletto decadi, a mio parere non ha nessuna importanza quando è stato commesso il reato o quale sia stato il reato commesso, sei stato condannato? si ha automaticamente la ineleggibilità o la decadenza, punto!
Inoltre, c’è da dire che tutta questa polemica, sembra nascondere proprio delle finalità politiche-propagandistiche, visto il fatto che comunque, fra non molto, con l’applicazione della sentenza che prevede l’interdizione dai pubblici uffici, la questione diventerà irrilevante
perfettamente d’accordo! Chi interpreta diversamente è un leguleio o azzeccagarbugli che marcia pro domo (aurea) sua!