La violenza dilagante che infesta le strade di Londra comincia seriamente a preoccupare l’opinione pubblica britannica, soprattutto perché autori delle gesta e vittime sono sempre più adolescenti giovanissimi, che spesso danno sfogo al proprio disagio con atti che arrivano anche all’omicidio. E l’allarme cresce ancora di più se consideriamo i futili motivi per cui vengono commessi questi atti, magari per rubare un telefonino o un iPod.
I protagonisti della guerriglia sono ragazzi di diverse origini religiose e razziali, uniti però dalle nuove tecnologie e da una rabbia diffusa verso un sistema dal quale si sentono traditi. Mentre Twitter e Facebook sono stati il principale mezzo di comunicazione per le rivolte della “primavera araba”, gli autori dei disordini che si stanno allargando da Tottenham ad altre zone di Londra scelgono i più riservati instant messaging del BlackBerry per darsi appuntamento nella prossima “zona calda”.
E a confermare la giovane età dei protagonisti degli scontri nella capitale britannica, è la notizia che tra gli arrestati per le violenze c’è anche un ragazzino di 11 anni accusato di furto.
Uno degli omicidi di questa lunga scia di sangue ha visto morire un ragazzo di soli 15 anni, Negus McClean, accoltellato a morte da una banda di coetanei dopo una lite avvenuta per un telefonino BlackBerry. E proprio il coltello sembra essere l’arma preferita dai giovanissimi, vista l’estrema facilità di reperimento e i gravi danni fisici che provoca: solo dall’inizio di quest’anno si tratta del quarto omicidio avvenuto nei sobborghi di Londra, in media uno al mese.
Ormai nell’opinione pubblica britannica si parla apertamente di ‘gangster fuori controllo‘, e dubitiamo che possa bastare la musica di Mozart per contrastarla, come sperimentato in passato per tenere a bada la delinquenza giovanile.
Il problema non riguarda solo Londra, ma ogni anno negli ospedali britannici arrivano dalle tre alle cinquemila persone con ferite da taglio, mentre l’età di coloro che usano un coltello diminuisce notevolmente. E il sistema giudiziario minorile messo a punto dal governo per contrastare il fenomeno viene considerato fallimentare. Londra ora ha paura, e la politica non sembra avere la risposta giusta per rassicurare i suoi cittadini.