Lavorare in Cina per 44 giorni e tornare in Italia con 70 o 80 mila euro sul proprio conto corrente. E’ possibile grazie alle risorse pagate dal Governo in favore dei poveri. Qualche mese fa in parlamento ci si stracciava la vesti per il taglio ai fondi della cooperazione allo sviluppo. Per poi approvarli con la benda sugli occhi.
25 sett – Ed è così che dalla Farnesina partivano esperti in missione all’estero. E i costi? Molto alti. Partono, come riporta il Fatto Quotidiano, dai cinquecento euro per finire ai mille euro al giorno. Lo Stato a questo settore destina poche risorse.
Negli ultimi anni infatti sono stati tagliati i contributi diretti dell’80%, e sono stati chiusi anche molti uffici anche con finanziamenti già erogati. Le Regioni aspettano da anni di vedersi restituire milioni di euro anticipati come crediti d’aiuto. Le Ong a corto di fondi richiamano i volontari. Gli uffici tecnici per la cooperazione all’estero chiudono.
A Roma però accade che vanno e vengono come il nulla stormi di consulenti pagati a peso d’oro. Il quadro missioni della Direzione Generale parla chiaro: esiste un professore di economia da inviare per quattro mesi in Ghana dove il 28% della popolazione vive sotto la soglia di povertà di 1,25 dollari. A lui però verranno dati 70 mila euro per svolgere non meglio precisare attività di supporto privato.
Scorrendo meglio troviamo che un capo progetto che lavora in Senegal, Paese dal reddito pro capite di due dollari al giorno, ottiene per un anno di lavoro 180 mila euro. In pratica il denaro per acquistare un appartamento nuovo di zecca. Un forestale che va a lavorare in Mozambico invece prende 11- 12 mila euro al mese.
Il problema principale è che esperti non si diventa ma si viene nominati. Ad attribuire gli incarichi ci sono gli Uffici della Dgcs, la direzione che coordina, gestisce e realizza tutte le attività internazionali dello Stato italiano dirette al sostegno dei paesi in via di sviluppo: ospedali, scuole, strade, interventi umanitari d’emergenza tutti finanziati con fondi italiani.
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