Gran Bretagna: no al velo islamico per chi lavora in ospedale

velo19 sett – Il governo britannico ha ordinato: “In ospedale la comunicazione con i pazienti avrà sempre la precedenza sulle convinzioni religiose dei medici e degli infermieri”.

Il benessere dei pazienti, tra cui il diritto di vedere in faccia i propri infermieri e dottori, avrà la priorità su tutto il resto. Anche sulla libertà di religione dei dipendenti della sanità inglese. Quindi nessun operatore della sanità potrà stare in ospedale o nelle altre strutture con il volto coperto, che anzi dovrà sempre rimanere ben visibile. Questa la revisione che il governo britannico si appresta ad attuare, come da indicazioni del Premier Cameron.

Lo stesso David Cameron ha dichiarato di voler sostenere personalmente tutti gli enti pubblici che intendono bandire al personale di coprire i loro volti per qualsiasi motivo, anche religioso. Con la comunità islamica molto presente nel Regno Unito, ci sono alcune donne assunte dagli ospedali che già lavorano coprendosi il volto con il niqab, ma il ministro della sanità Dan Poulter ha annunciato in questi giorni che a breve saranno esposte le adeguate misure per impedire la dissimulazione del volto.

mattinonline.ch

2 thoughts on “Gran Bretagna: no al velo islamico per chi lavora in ospedale

  1. Pienamente in accordo con il Governo Inglese che spero trascini dietro anche altri paesi prima di ritrovarci con gli attuali rischi del Belgio.
    Siamo un continente laico, che ha subito la Sharia cristiana per ben 1700 anni prima di capire ( e a prezzo di molte vite) quel che mi auguro capiscano anche gli islamici che spero approdino presto allo stesso illuminismo che qui in Europa ( a partite dal XVIII secolo) ci salvo’ da questi arroganti dogmi .
    Ma insomma, una che si acconcia come da foto, possibile che non si domandi come mai una religione vieta ed obbliga in maniera cosi’ categorica qualunque desiderio si abbia anziche’ favorirli?

    In realta’ , necessiterebbe il laicismo giacche’, proprio a causa dei dogmi, nessuna religione e’ compatibile con la democrazia.

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