COMUNICATO STAMPA
L’eurodeputata Bizzotto presenta un’interrogazione urgente alla Commissione UE
IL CASO RIVA ACCIAIO APPRODA AL PARLAMENTO EUROPEO
Il caso del gruppo Riva Acciaio arriva nelle aule del Parlamento Europeo.
A portare la questione all’attenzione di Bruxelles è l’Europarlamentare Mara Bizzotto, vicesegretaria veneta della Lega Nord, che ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione UE per chiedere se “la decisione di bloccare l’operatività della Riva, causata da una disposizione della Procura di Taranto, non contrasti con gli obiettivi occupazionali della Strategia Europa2020 e con il sacrosanto diritto al lavoro degli oltre 1.400 dipendenti impiegati nei sette stabilimenti italiani, dei quali ben 429 nella sola sede di Verona”.
“E’ assurdo che il destino dei lavoratori veronesi e delle loro famiglie sia nelle mani della magistratura di Taranto che, con un provvedimento senza precedenti, ha disposto il sequestro di beni patrimoniali e conti correnti per quasi 1 miliardo di euro, bloccando di fatto l’azienda – dichiara l’eurodeputata Bizzotto – Va bene tutelare l’ambiente per evitare che si ripetano disastri come quello di Taranto, ma trovo semplicemente assurdo e paradossale che a pagarne le conseguenze siano i lavoratori di uno stabilimento sano e perfettamente funzionante come quello di Verona”.
L’europarlamentare Bizzotto si schiera quindi a fianco del sindaco di Verona Flavio Tosi e delle centinaia di dipendenti che stanno lottando per salvare i loro posti di lavoro, e invita “i giudici e tutto il mondo delle istituzioni, in primis il Governo italiano, a prendere una decisione di buon senso”, che consenta agli stabilimenti del gruppo “di riaccendere i forni e di riprendere la propria attività per non creare ulteriori danni ad un comparto fondamentale per l’economia veronese, veneta e dell’intero Paese”.
“Il blocco dell’attività produttiva alla Riva rischia inoltre di creare un pericolosissimo effetto domino trascinando a fondo tutto l’indotto e le migliaia di aziende che si riforniscono agli stabilimenti del gruppo – aggiunge l’on. Bizzotto, membro della Commissione Lavoro dell’Europarlamento – Un’ipotesi drammatica, denunciata anche dalle associazioni di categoria, che va scongiurata con ogni mezzo”.
“Alla crisi economica e alle tasse strozza-crescita imposte dallo Stato, adesso si aggiungono anche le crociate ideologiche della magistratura a frenare ed impoverire il nostro tessuto produttivo – conclude Mara Bizzotto – Non possiamo permettere che siano i giudici a decidere le sorti di migliaia di persone che hanno sempre lavorato onestamente e che hanno tutto il diritto di continuare a farlo”.