18 sett – Il “mostro” Equitalia ci costa più di 1 miliardo all’anno. L’Agenzia di recupero crediti nel 2012 per le sole spese aministrative ha speso 886 milioni di euro. All’interno di questa cifra, però, 506 milioni rappresentano le spese per il personale (salari, stipendi, oneri sociali e Tfr), mentre 379 milioni rappresentano le “altre spese amministrative”.
Tra le diverse uscite, 119 milioni di euro se ne sono andati per “servizi esattoriali”, 69 milioni per “servizi informatici” e 51 milioni per “servizi professionali”. Di questi 51 milioni di euro, la fetta più grande è costituita dalle spese legali per contenzioso esattoriale, che come spiega il bilancio “si riferiscono agli oneri relativi a spese legali e derivanti da eventali soccombenze”. Insomma le beghe legali del colosso del fisco costano allo stato circa 50 milioni di euro. Una cifra record.
Un esercito di avvocati – A godere del bottino è un esercito di collaboratori e consulenti composto da 5.700 persone. La maggior parte delle quali è costituita da avvocati a cui il Fisco si deve rivolgere per difendere in giudizio le sue ragioni. Il tutto pagando una maxi-parcella da 51 milioni di euro. A pagare è Equitalia. La società, ricordiamo, è pubblica ed è controllata dall’Agenzia delle entrate e Inps. Quindi a pagare le parcelle agli avvocati che difendono il fisco siamo noi. L’esercito dei consulenti è sconfinato. Ed è difficile capire perché con ben 8.167 dipendenti, Equitalia abbia bisogno di altri 5.678 professionisti legali. Come racconta la Notizia, da Equitalia fanno sapere che le spese per l’esercito di avvocati “varia a seconda dell’andamento del contenzioso e delle relative soccombenze”. Ma a quanto pare, visti i numeri da capogiro i contenziosi tra Equitalia e i contribuenti sono davvero tanti. E a sorridere sono solo i consulenti. Gli unici a guadgnare sulle spalle del fisco. (I.S.)