16 set. – Sono state trovate scritte russe in cirillico nei missili che sarebbero stati usati per lanciare il letale gas nervino sarin nell’attacco del 21 agosto nel sobborgo di Ghouta ad est di damasco. Questo, secondo la Cnn, un altro degli elementi raccolti nel rapporto degli ispettori Onu .
Ci sono anche militanti del Caucaso, tra cui ceceni, a combattere a fianco dei ribelli siriani, secondo il ministro degli Esteri di Damasco Walid Muallem. “I cittadini di almeno 83 Paesi che si armano e si addestrano in Turchia partecipano all’aggressione contro il nostro paese” ha detto Muallem, in visita a Mosca, incontrando il presidente della Duma russa Sergei Naryshkin. “Tra di loro ci solo coloro che vengono dal Caucaso, dalla Cecenia, sono dei terroristi” ha aggiunto.
A fine luglio il quotidiano russo Kommersant aveva scritto che almeno un centinaio di ceceni partecipa ai combattimenti in Siria a fianco dei ribelli, secondo un rappresentante della ribellione cecena, Osman Ferzauli, rifugiato in un paese dell’Europa occidentale. Ferzauli aveva detto che la maggioranza dei ceceni, che entrano in Siria dalla Turchia, proviene dal Caucaso, anche se molti arrivano della diaspora in Europa.
Un anno fa il figlio di un ex capo separatista ceceno, Rustam Gelayev, 24 anni, è stato ucciso in Siria mentre combatteva insieme ai ribelli.
Siria: figlio del capo guerriglia cecena combatteva con ribelli. La Cecenia, piccola repubblica del Caucaso russo, è stata devastata da due guerre con l’esercito federale russo negli anni Novanta. La ribellione separatista si è poi progressivamente islamizzata e ha contagiato le repubbliche vicine, come il Dagestan.